Consiglio concluso. Arriva il Codice di condotta

Il consenso che in Aula ha accompagnato la quasi totalità dei provvedimenti all'ordine del giorno, accellera i lavori e il Consiglio grande e generale chiude, con largo anticipo, la prima convocazione di settembre. Varato il Codice di condotta per gli agenti pubblici, licenziato con 32 voti a favore un solo no e 14 astenuti. Si accoglie così la raccomandazione del Greco, il gruppo di Stati contro la corruzione. Il nuovo Codice fissa i doveri di comportamento dei dipendenti della PA definendo la funzione dell'Agente pubblico che è quella, ricorda in una nota il Segretario agli interni, di servire gli interessi della collettività. Vietato allora ricevere regali o compensi. Obbligatorio astenersi da attività in conflitto di interesse con le mansioni svolte. Ed è sempre d'obbligo dichiarare l'appartenenza ad associazioni, fondazioni od organizzazioni che possono creare situazioni di conflitto o influenzare lo svolgimento dell'attività pubblica. Il Codice vale per tutti: dipendenti, collaboratori e consulenti. Diventa il riferimento per la condotta dei consiglieri, delle Giunte di Castello, dei Segretari di Stato, dei Magistrati e delle forze di polizia. Accolte all'unanimità le “Disposizioni per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio”. Approvate con 25 voti a favore, nessun contrario e 3 astenuti le “Disposizioni per il Potenziamento della Sicurezza Internazionale in Materia di Aviazione Civile e Navigazione Marittima". Nessuno voto contrario anche per le "Disposizioni in materia di maltrattamenti in famiglia e di minori", accolte con 48 voti a favore e 4 astenuti. San Marino vieta così le punizioni corporali per i minorenni e innalza a 14 anni l'età imputabile (oggi fissata a 12) prevedendo il diritto degli adottati di conoscere le proprie origini. L'Aula dice si anche alla disciplina delle prestazioni di lavoro occasionale e accessorio, approvata con 26 voti a favore, 7 contrari e 2 astensioni. Ultimo provvedimento all'ordine del giorno era la normativa sui disturbi evolutivi specifici in ambito scolastico e formativo. Si traduce in legge quel che i ricercatori hanno scoperto: questi ragazzi hanno capacità cognitive nella norma, servono strumenti didattici appropriati. Si cambia modello di scuola nei confronti dell'apprendimento, sottolinea il Segretario alla pubblica istruzione Giuseppe Morganti. Il successo scolastico si muove su più direttrici. Quello che si propone non è un percorso compassionevole ma di valorizzazione. In questo modo la diversità è una ricchezza non un problema. La legge è stata approvata con 37 voti a favore, 2 contrari e 5 astenuti.

Sonia Tura

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