Consiglio di maggio: occhi puntati su odg di Rete
Dopo il Rollover del debito ora la partita si gioca sull'ordine del giorno di Rete. Verrà votato nel prossimo Consiglio, convocato da martedì 23 a venerdì 26. In agenda, oltre a nomine e dimissioni, il riferimento del Segretario per il Territorio sulle strategie per il raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda 2030 dell'ONU. A seguire 14 Decreti e 9 Istanze d'Arengo. Ma, come dicevamo, è l'ordine del giorno di Rete il piatto forte di questa sessione. Impegna il Governo a depositare una riforma delle imposte dirette e un piano per il finanziamento del deficit annuo entro il 31 luglio; a riferire in Commissione sulla gestione degli NPL e sullo stato delle banche; a presentare entro il 30 giugno una modifica dello Statuto di Banca Centrale e ad adottare apposito decreto sul recupero dei mancati versamenti contributivi.
Il Movimento si è già detto disponibile ad integrare il testo, ma per l'opposizione è un commissariamento della Segreteria Finanze. Del resto Gatti non ha risparmiato stoccate all'alleato, facendo riferimento a due terzi della spesa del bilancio pubblico sotto la responsabilità politica di Rete e all'assenza dell'incentivazione di nuovi investimenti. Solo un mese fa si arenava infatti in Commissione Finanze il Des, definito da Gatti un'opportunità da cogliere in un'ottica di sviluppo, ma che non aveva convinto il direttivo di Rete. Non è un mistero che l'ordine del giorno di sabato non sia piaciuto al Pdcs, rimasto spiazzato da questa iniziativa. C'è quindi attesa per la sua votazione, sempre che non si trovi l'accordo su un altro testo condiviso.
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