Consiglio: due interpellanze sulla vicenda Vallefuoco
Il problema, ha replicato Foschi, è la circolazione delle informazioni con tanto di nominativi, un fatto gravissimo. Chi ha divulgato, sottolinea, non è certo un giornalista, non basta aprire un blog per esserlo. La vicenda ha suscitato molta inquietudine, facendo emergere un vulnus nelle istituzioni, esponendo i cittadini a dei rischi. Occorre, conclude, fare piena luce. Stesso argomento nell’interpellanza presentata da Fiorenzo Stolfi del Psd che chiedeva di appurare se, rispetto all’accaduto possa configurarsi l’ipotesi di reato per violazione del segreto istruttorio.
La relazione del magistrato dirigente, non richiesta dal sottoscritto, replica Augusto Casali, conteneva dati delicati e metteva in evidenza l’operato del tribunale e della Gendarmeria, per cui ho ritenuto di consegnarne copia ai colleghi di governo e alla Reggenza. La diffusione, rimarca, è un fatto grave che denota mancanza di buon senso. Qualsiasi iniziativa non permette di recuperare il danno d’immagine subito. In ogni caso, afferma, gli organismi preposti devono individuare responsabilità precise per tutelare le forze dell’ordine e la popolazione. Garantire la deontologia degli operatori dell’informazione è complicato, afferma. Occorre accelerare la definizione del progetto di legge sull’editoria e della figura professionale del giornalista. Comunque, aggiunge, se verranno riconosciute responsabilità specifiche, scatteranno le sanzioni previste. Stolfi parla di non risposta. Il tribunale, replica, deve verificare se è stato violato il segreto istruttorio. Ci sono, afferma, responsabilità gravi da parte di membri del congresso di Stato: hanno diffuso una comunicazione del tribunale che non andava neanche fatta. Non si può chiudere la vicenda con un nulla di fatto. Perché, torna a chiedere Stolfi, il magistrato dirigente ha scritto al segretario di Stato per la Giustizia? Le parole di Casali, dice, fanno ritenere ci sia un’indagine in corso. Comunque, conclude, a San Marino si fa il giornalista senza esserlo. Serve una legge ad hoc.
Sonia Tura