NUOVA SEDE

Consiglio e sicurezza: sessione di Aprile al Kursaal

Dolcini (Motus Liberi): "L'interesse ad un maggiore confronto denota voglia di unità nel risolvere i problemi”

La sede è stata individuata: per la prima volta il Consiglio si riunirà al Kursaal. Sicuramente per la seduta di Aprile, poi si vedrà. A Palazzo dei Congressi si sta già lavorando per risolvere problemi tecnici. La politica attende la riapertura dell'attività istituzionale, con il capogruppo Dc che qualche giorno fa sollecitava una fase nuova mentre Noi per la Repubblica diceva sì al confronto e no a toni da guerriglia. Non sono mancate critiche da parte dell'opposizione nei confronti delle misure adottate dal Governo. RF e Libera si erano già dette disponibili a collaborare, mettendo a disposizione conoscenze ed idee, chiedendo di essere coinvolte nelle scelte. "Il Governo - accusa Repubblica Futura - ha completamente ignorato le imprese, specialmente quelle più piccole. "Se si eccettua il copia-incolla della scelta di Abs sulla moratoria dei mutui - continua - finora abbiamo registrato soltanto tagli pesanti agli stipendi dei dipendenti, pubblici e privati, in maniera lineare e senza tenere conto delle condizioni di reddito e dei carichi familiari". RF teme che si aggravi la recessione lasciando sul campo, una volta superata la crisi sanitaria, una scia di disoccupazione e imprese chiuse che pregiudicherà ancora di più le entrate future.

Indispensabile ragionare sul dopo, per gettare le basi della ripartenza. “Il confronto con opposizione, categorie economiche e parti sociali è necessario nell'ordinario, tanto più nell'emergenza”, afferma il capogruppo di Domani Motus Liberi Mirko Dolcini, che considera costruttive le critiche della minoranza e positivo “l'interesse ad un maggiore confronto, perché denota – dice - voglia di unità nel risolvere i problemi”. Poi assicura: “non c''è stato alcun impedimento se non tecnico. Si cerca di fare il possibile, dobbiamo ricordarci che siamo in una situazione di emergenza e la velocità nel formulare i decreti la richiede il paese”.

La fase straordinaria ha ridefinito le forme del dialogo, se prima ci si sedeva intorno ad un tavolo, oggi gli incontri si fanno in videoconferenza. “Cerchiamo di coinvolgere il più possibile ma tecnicamente ci sono – fa notare Dolcini - problemi oggettivi”. “Il confronto – ribadisce Matteo Zeppa - va ricondotto in Aula Consiliare”. Legittimo recriminare – afferma il capogruppo di Rete - non nascondendo che l'emergenza ha creato problemi anche alla maggioranza. In merito alle critiche dell'opposizione, “hanno governato fino a dicembre, la situazione economica la conoscono bene”. I Decreti – aggiunge – sono stati dettati dall'urgenza per mettere in sicurezza la sanità. Era l'unico strumento per intervenire nella straordinarietà del momento”. È compito della politica ragionare, fin da ora, su come ricostruire il paese - rimarca in una nota il gruppo sanità del Pdcs - ripensando ad un nuovo assetto organizzativo del sistema sanitario, alla qualificazione del corpo sanitario e alla regolarizzazione di posizioni non inquadrate adeguatamente, riconoscendo il valore di chi in questo periodo ha dimostrato professionalità e dedizione”.

E a proposito di personale sanitario, USL chiede strumenti di tutela che tengano adeguatamente conto del fondamentale contributo prestato e di rivalutare le misure di riduzione dell’indennità economica temporanea nei casi di pazienti affetti da patologie specifiche accertate, ricoveri, quarantene e malattie legate al COVID-19. “Basti pensare al caso – scrive - di un operatore sanitario che si è ammalato o ha contratto il virus lavorando, e una volta in malattia, si veda decurtare il proprio stipendio del 70%”. “Non è sufficiente essere grati solo a parole – scrive - occorre migliorare le norme e rendere disponibili fondi per riconoscere le prestazioni di lavoro straordinario del personale sanitario, che si rivedano i contratti di lavoro e la condizione dei precari, che si adottino misure premianti quali riposi compensativi nonché una banca ore da poter usufruire una volta passata l‘emergenza”. 

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