Consiglio: entro fine giugno la revisione del corpo diplomatico
I costi della diplomazia scaldano l'Aula che alla fine trova una sintesi accogliendo parte di un emendamento di Rete. Si contestano le indennità corrisposte a tutti gli agenti diplomatici, siano di stanza a Palazzo Begni o all'estero. Si criticano le spese di alcune sedi consolari e il mantenimento di strutture oggi poco utili. Noi Sammarinesi chiede di trovare una condivisione sulle proposte di Rete. Quando si parla di denaro pubblico, sottolinea Massimo Cenci, serve una analisi su costi e benefici. Maria Luisa Berti ribadisce la necessità di un riordino delle rappresentanze e delle sedi diplomatiche, ricorda il confronto già avvenuto in seno alla maggioranza dopo le indicazioni del team sulla spending review e invita a rafforzare il contenuto dell'articolo definito dal governo. E' inopportuno, ribadisce, avere due sedi consolari così vicine come quelle di Rimini e Ravenna. Rimini potrebbe utilizzare la Segreteria di Stato per gli affari esteri o utilizzare il consolato ravennate. Valutazioni analoghe arrivano da Ap e dal Psd che però invita a pensare anche agli investimenti necessari per la trattativa con l'Unione europea. Il Segretario agli esteri accoglie le preoccupazioni e si impegna a presentare la legge di riordino del corpo elettorale entro il 30 giugno insieme alla ricognizioni di tutte le sedi diplomatiche. La verifica, sottolinea Valentini, è iniziata da tempo e ha prodotto un risparmio di oltre il 10% del totale delle spese sostenute dagli esteri, con un taglio sul personale di circa 460mila euro. La politica estera è la Cenerentola dell'elenco delle spese, rimarca Valentini. Costa come il Cons tolte le spese degli impianti sportivi. Tutte le indennità devono essere riviste, anche quelle della carriera diplomatica. Ma non è giusto, conclude, produrre un intervento specifico senza la revisione del quadro generale. Fa discutere, soprattutto la maggioranza, l'emendamento all'articolo 27 presentato dal consigliere indipendente Denise Bronzetti, contro il cumulo degli incarichi pubblici. Bene Comune propone di limitare la scelta agli incarichi nei consigli d'amministrazione e nei collegi sindacali. Riduttivo, replica tutta l'opposizione, rispetto alla portata dell'intervento previsto. Non è questo il contesto per stabilire le incompatibilità, sottolinea Gian Nicola Berti di Noi Sammarinesi. Se nel bilancio definiamo la figura di apicoltore, replica Tony Margiotta di Sinistra Unita, possiamo metterci di tutto. Sosterremo un emendamento presentato dalla maggioranza sulla quale la maggioranza non è d'accordo e chiede di discuterlo in altra sede, commenta Roberto Ciavatta di Rete. Alla fine la proposta non passa con uno scarto di 2 voti: 26 i no 24 i si e 1 astenuto.
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