Maurizio Faraone è il nuovo Comandante della Gendarmeria. Una nomina ampiamente condivisa dall'Aula che gli conferisce un mandato forte. E' il Segretario agli esteri a proporre il direttore dell'ufficio Interpol dopo le polemiche dimissioni di Alessandro Gentili. Faraone, ricorda Valentini, era già stato indicato all'interno dell'accordo sottoscritto tra Italia e San Marino come punto di riferimento sia per la trasmissione delle informazioni sia per la centrale unica operativa. La candidatura è stata presentata a tutte le forze politiche perchè la nomina, rimarca il Segretario agli esteri, necessita di un forte grado di condivisione. Per Faraone la proposta è di un mandato “secco” di tre anni senza periodo di prova. Manterrà il ruolo di direttore di Interpol. Il compenso preve, oltre alla attuale retribuzione, una indennità di 1.500 euro lordi. Per lui il Congresso militare ha deliberato il grado di colonnello pro-tempore. Questi 3 anni, conclude Valentini, vanno sostenuti dalla precisa volontà del Consiglio di mettere mano al riordino dei corpi, alla formazione e al ristabilimento dell'ordine gerarchico. Questo, sottolinea, va fatto in una logica dipartimentale. In sostanza il riassetto non può valere solo per la Gendarmeria ma anche per gli altri corpi. Socialisti e Upr condividono il metodo, il percorso e la persona. A favore Sinistra Unita che esprime perplessità sul mantenimento del doppio incarico. Perplessità condivise da Civico 10 che, con SU, presenta un ordine del giorno per emettere, in vista della futura sostituzione di Faraone, un bando di concorso basato su requisiti precisi e che stabilisca l'incompatibilità con qualunque altro incarico. La proposta è stata respinta con 42 voti contrari, 11 a favore e un astenuto. Molto più critica la posizione di Rete che già non aveva condiviso l'ordine del giorno precedente alla nomina. Niente contro la persona, sottolinea, ma in quel testo mancava solo il nome deciso dal governo. Rete contesta il “forte accentramento di potere” dovuto alla doppia guida di Gendarmeria e Interpol e ribadisce la “stranezza di porre al comando di un corpo militare un civile”. Contrario Federico Pedini Amati che contesta soprattutto la provenienza di Faraone. Dall'82 al 2007 dice, ha lavorato per i servizi segreti italiani e chi ne ha fatto parte non può uscirne. Contrarietà anche per il benefit aggiunto allo stipendio. Stolfi, ricorda, gli fece già un contratto che oggi lo vede percepire circa 7.500 euro. La maggioranza con socialisti e Upr, sottolineano le qualità dell'uomo scelto: una persona per bene, un professionista esemplare, che viaggia a basso profilo come deve fare chi svolge un ruolo delicato, agli antipodi del suo predecessore. Abbiamo mantenuto il doppio incarico, spiega il capogruppo di Ap, perchè non potevamo permetterci di risolvere un problema e aprirne un altro lasciando vacante la direzione di Interpol. La provenienza da ruoli dell'amministrazione italiana vale per tanti, compresa Banca Centrale. Anche qui, afferma, dovremo fidarci delle qualità dell'uomo. Sul suo stipendio intoltre non peseranno i 23mila euro all'anno riconosciuti al generale Gentili. E al capogruppo di Rete che aveva attribuito ad Ap la candidatura di Faraone Venturini dice:”gli siamo vicini nella stessa misura in cui Rete è portavoce di una delle bande che compongono la gendarmeria”.
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