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Consiglio GeG: spaccatura sul nuovo membro del Collegio Garante. Dibattito fiume sulla crisi

29 ott 2007
L'aula consiliare
L'aula consiliare
Non passa la nomina del nuovo membro effettivo del Collegio Garante per la Costituzionalità delle norme. In Ufficio di Presidenza i gruppi consiliari avevano assicurato ognuno il proprio voto, ma così non è stato. Serviva la maggioranza qualificata dei due terzi del parlamento, ma alla conta mancano 4 voti e la nomina non passa.
Passa invece, e con molti voti in più di quelli che ci si aspettava, l’assestamento di bilancio, appoggiato anche da diversi esponenti dell’opposizione: 43 i voti a favore, solo 7 quelli contrari. Poi il lungo dibattito fiume sulla crisi, le ragioni della caduta del governo. 57 gli iscritti a parlare, praticamente l’intero arco consiliare. Maggioranza e opposizione si accusano a vicenda, c’è chi auspica la ricucitura di uno strappo e la possibilità di registrare convergenze per una nuova coalizione, chi invece pensa alle elezioni anticipate. Tensioni ancora vive in seno alla maggioranza, le dimostra il Segretario alla Sanità, Fabio Berardi, che definisce superficiale la verifica politica. Per il presidente del PSD, c’è un problema serio di autorevolezza e di dignità della classe politica. "Non si può - afferma Morganti – sostenere pubblicamente una cosa e nel segreto del voto farne un’altra". Alleanza Popolare ricorda il segno di cambiamento lasciato da questo governo, Sinistra Unita non risparmia critiche alle opposizioni. Alessandro Rossi si chiede come mai oggi si faccia esplodere la questione dei giochi dietro comando di chi è stato escluso. Ivan Foschi evidenzia come il governo abbia dato subito fastidio a chi era abituato a gestire il potere con i vecchi metodi. Il Segretario DC, Pasquale Valentini – invita la maggioranza a non cercare di scaricare le responsabilità: la legge sul giusto processo – afferma – l’avete bocciata voi. I Democratici di Centro si propongono per una politica riformista “Noi ci siamo – dichiarano – se altri condividono”. Si definiscono un partito riformista anche gli Europopolari, nel solco che contraddistingue la loro politica. Ma prima di discutere sulle alchimie e gli schieramenti - dicono - si parli di programmi. Anche i Nuovi Socialisti parlano di contenuti da privilegiare e ricordano di aver dato piena condivisione ad un confronto per un progetto di centro sinistra. Paolo Bollni, nel suo primo intervento dopo il divorzio da NPS ribadisce la convinzione di un governo di centro sinistra che sappia tornare a parlare alla gente, con obiettivi ambiziosi. Poco convinto dell’utilità di elezioni anticipate Gabriele Gatti che guarda ad un governo coeso, con un programma preciso. Difficile, al momento, capire in quale direzione potrà andare la soluzione della crisi.

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