Consiglio, giustizia: si abbassano i toni ma rimangono le distanze. Renzi chiede una ripartenza

Consiglio, giustizia: si abbassano i toni ma rimangono le distanze. Renzi chiede una ripartenza.
Era uno dei commi più attesi, alla luce del feroce scontro politico in atto. Oggi, però, sulla giustizia l'Aula abbassa i toni. Il Segretario Renzi ricorda gli attacchi, le censure e la mozione di sfiducia, ribadendo di aver operato nella più totale buona fede, con l'unico interesse di risolvere i problemi del tribunale. “Falso – dice - fare passare che a San Marino sia stato rimosso un magistrato. È stato adottato un provvedimento di revoca nei confronti di un magistrato dirigente che ad oggi esercita le sue funzioni di magistrato. Nessun colpo di stato, si è agito nel solco delle leggi”. L'attacco ai magistrati “non sulla base del lavoro svolto”, emblematico del doppiopesismo che ha guidato l'analisi in Aula”. Lancia quindi l'appello per una nuova ripartenza.

Per l'opposizione non è entrato nel cuore delle questioni mentre i Consiglieri di Repubblica Futura – che intervengono in blocco - puntano i riflettori sugli arretrati. Sotto la lente Morsiani e la Pierfelici. “L'ex Magistrato Dirigente non ha risolto i problemi di organizzazione del lavoro e la produttività” – rileva Fabrizio Perotto - “un tribunale che manda in prescrizione fascicoli crea un danno economico e d'immagine. Chi per anni ha coordinato il lavoro – attacca - dovrebbe assumersi la propria responsabilità così come chi ha accumulato fascicoli senza portarli a termine”. Alessandro Mancini pensa che puntando agli arretrati di un magistrato, stiano anticipando i contenuti di un ordine del giorno. Marianna Bucci teme ci sia una strategia per togliere dalle mani di quel giudice il Caso Titoli. “ Non possiamo pensare che la priorità sia che un fascicolo rimanga ad un giudice piuttosto che ad un altro” - le risponde Enrico Carattoni – Dovrebbe essere indifferente. Decidere come politica è gravissimo. Se non ci fidiamo noi, figuriamoci quelli che ci ascoltano”. “Per dare garanzie alle persone – dice Giancarlo Capicchioni - dobbiamo costringere la magistratura a ricreare un clima sereno, necessario a sentenze celeri e più giuste”. Coglie l'invito di Renzi a ripartire, ma su una base diversa. Massimo Andrea Ugolini chiede percorsi condivisi, “la conflittualità – dice - non fa bene alla giustizia”. Jader Tosi si dice fiducioso che si possa voltare pagina.

La maggioranza, però, ritiene gravissime le dichiarazioni di Marco Nicolini che definisce alcuni magistrati “tumori in tribunale, che stanno lì ad ammorbare, ad avvelenare l'aria, a favorire amici e a distruggere il nostro paese”. “Ci sono tifoserie e bande, un clima da lunghi coltelli”– aggiunge Federico Pedini Amati. “ La defenestrazione della Pierfelici ha accentuato le divergenze, come quella fra Morsiani e Buriani”.

Il dibattito proseguirà in seduta serale.

MF

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