In Consiglio, il governo parlerà della fine dell’incarico di Achille Zechini

In Consiglio, il governo parlerà della fine dell’incarico di Achille Zechini.
Seduta lampo del congresso in formazione ridotta, causa assenza di qualche segretario di Stato. I sei presenti hanno adottato alcune delibere urgenti e si sono dati appuntamento a venerdì. Una delle decisioni da prendere riguardava il comandante della gendarmeria Achille Zechini, che lascia il suo incarico. Il governo vuole parlarne in Consiglio, “anche i consiglieri vorranno sapere, dobbiamo metterli al corrente”, si limita a dire il segretario agli Esteri Antonella Mularoni. La lettera di dimissioni, da parte di Zechini, è già arrivata sul suo tavolo almeno dalla settimana scorsa, ma il rapporto col governo aveva iniziato ad incrinarsi irrimediabilmente da autunno, quando il congresso di Stato aveva fatto capire al comandante che era il caso di cambiare percorso. Poi sono arrivate le sue dichiarazioni al congresso del sindacato di polizia a Forlì, esternazioni che non sono piaciute alle istituzioni, che hanno detto di non poter far finta di nulla. E difatti. Ieri, all’udienza delle forze dell’ordine dai Capitani Reggenti, l’assenza di Zechini si è notata, ma nessuno si è stupito più di tanto: il comandante era in missione a Roma, al capo della polizia tra l’altro ha chiesto un incarico nel nord Italia. Entro fine anno, insomma, l’addio a San Marino: poi Zechini dovrà smaltire ferie arretrate prima di lasciare definitivamente. Sulla sua sostituzione, potrebbe esserci un incarico temporaneo al maresciallo con maggiore anzianità e laureato, ossia Werther Selva, che attualmente lavora al fianco del coordinatore Sabato Riccio. Poi, si vedrà.

Francesca Biliotti

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