Consiglio: il Governo vuole abrogare l'articolo che commissaria Bcsm
La Dc accusa il Governo di dietrofront dopo aver eliminato quella famosa autonomia che fino al giorno prima era la giustificazione di tutto. “Nessuna marcia indietro – precisa Roberto Giorgetti – ma atto dovuto e di buon senso. Il governo è intervenuto nel momento in cui la vigilanza è stata decapitata. Ora le cose sono cambiate”. Rete ricorda che Celli, nel consiglio del gradimento di Capuano, aveva assicurato confronti politici sulla mission del direttore di Bcsm. Ora – fa notare Ciavatta – ci dice che non c'è più l'urgenza per un freno politico a Banca Centrale. O una mission gli era già stata impartita prima della nomina, o è stata decisa senza il coinvolgimento di opposizioni e parti sociali”. Iro Belluzzi riconosce nel decreto un'azione politica coraggiosa, pur sapendo che avrebbe ricevuto la tirata d'orecchi del fmi: la maggioranza – dice - ha messo la museruola allo sceriffo. Come mai – chiede - non mette in discussione quello che ha fatto dal suo insediamento? Matteo Ciacci, però, si appella all'onestà intellettuale: Savorelli – ricorda – è arrivato quando c'era il precedente Governo. Noi l'abbiamo cacciato”.