Consiglio Grande e Generale: duro confronto sui fatti di Via Giacomini. Volano gli stracci in casa NPR
Il cosiddetto “brindisi” del I Aprile al centro del comma comunicazioni. Votati, in serata, alcuni OdG
Pressing serrato delle Opposizioni sui fatti di Via Giacomini. Terreno di scontro, un infinito comma comunicazioni. Negli interventi dei consiglieri di Libera ed RF forti critiche alle figure istituzionali che avevano partecipato al cosiddetto “brindisi del I Aprile”, sottolineando il conseguente gap di credibilità della classe politica. “Offensiva” sfociata nella lettura di due ordini del giorno di censura del comportamento dei presenti all'evento. Maggioranza sulla difensiva; ma vari consiglieri, pur riconoscendo il passo falso, hanno posto l'accento sull'operato dell'Esecutivo. E non è mancato chi ha ricordato la vicenda CIS, per parlare di “azioni scellerate” compiute nella legislatura precedente. “Benaltrismo”, secondo le opposizioni. Dialettica insomma prevedibile, alla vigilia. Non invece la durissima resa dei conti in casa NPR, innescata da Luca Boschi, Libera, che ha parlato di “guerra intestina per chi rimane al Governo”. “Bagarre politica”, per Denise Bronzetti. I “richiami di Libera alla parte riformista di Noi per la Repubblica – ha detto - confermano intese in un'area che coinvolge una parte di NPR ed una parte dell'Opposizione”. Situazione definitivamente esplosa con l'intervento del Segretario Pedini Amati. “La capogruppo – ha tuonato – parla solo per se stessa; non mi risulta che qualcuno di NPR parli con Libera”. E poi un'accusa pesante: “si sono innescati meccanismi – ha affermato – tali che ognuno cerchi di costruirsi il proprio posto sabotando il percorso della Maggioranza e dell'Esecutivo”. Parole da separati in casa, infine, quelle di Giacomo Simoncini: “forse – ha detto – Pedini Amati ha un po' la coda di paglia”. Si è poi tornati, nuovamente, a parlare di quanto avvenuto il I aprile. Fatto increscioso, ha riconosciuto il Segretario Lonfernini. “Ma adesso basta – ha detto -, perché ciò che si sta generando è più imbarazzante del fatto stesso”. “Dobbiamo concentrarci su ciò che serve al Paese”; da qui un richiamo alla necessità di riforme, più volte evocata nel corso della seduta. Quindi l'intervento forse più atteso. “Non ho timore – ha dichiarato Roberto Ciavatta - a ripresentare nuovamente le mie scuse”; ricordati poi gli ottimi risultati raggiunti con la campagna vaccinale; dati – ha sottolineato - “che ci invidia tutto il Mondo”. Il Segretario alla Sanità ha poi ricordato come da diversi mesi si stia lavorando alla riforma previdenziale, citati anche il progetto del nuovo Ospedale, la digitalizzazione. Vorrei si iniziasse a parlare di questi argomenti. Fra gli interventi anche quelli dei due consiglieri di RETE le cui dimissioni – dopo le scuse – erano state respinte dal Movimento: Arcangeloni e Spagni Reffi. “Cerchiamo di lavorare in un clima più tranquillo e collaborativo – ha detto quest'ultimo - per rilanciare il Paese, fermo da troppi anni. E poi Gian Nicola Berti, NPR, che ha parlato di “bugie”, sull'episodio. “Penso si non aver fatto nulla di male”, ma “è stato un gesto inopportuno – ha affermato -, perché come personaggio pubblico mi sono prestato alle speculazioni” delle opposizioni. Si è passati infine alla votazione degli ordini del giorno. Approvato all'unanimità quello presentato da Zonzini e Spagni Reffi, di Rete, che chiede al Congresso e alla Segreteria Esteri di attivarsi per contrastare l'uso della tortura, con particolare riferimento al caso di Patrick George Zaki, detenuto in Egitto dal 7 febbraio. E poi i due odg di censura sui fatti di Via Giacomini. “Non c'è nulla di polemico o strumentale”, ha dichiarato Matteo Ciacci, Libera, nel presentare il primo; “la collettività ha bisogno di una politica autorevole e credibile”. All'attacco, nelle dichiarazioni di voto, anche Nicola Renzi, RF, che ha chiesto come sia possibile che consiglieri, che potrebbero essere oggetto di censura, “votino la loro stessa censura”. Francesco Mussoni, ha parlato invece di “obiettivo politico”, annunciando il voto contrario della DC. Contraria anche RETE, come precisato da Matteo Zeppa, così come NPR. Mentre Mirko Dolcini ha detto che DML non avrebbe preso posizione sugli OdG relativi ai fatti di Via Giacomini. Gian Nicola Berti, NPR, ha precisato che si sarebbe astenuto. Respinto, infine, l'OdG, con votazione palese. Stessa sorte per il secondo odg di censura, che era stato presentato dalle Opposizioni nel pomeriggio, e nel quale si puntava il dito, in particolare, contro il Segretario Ciavatta ed il Direttore Sanitario Rabini. Mentre erano in corso i lavori alcune persone hanno sostato davanti al Kursaal, manifestando contro alcune misure sanitarie di contrasto alla pandemia. La sessione consiliare riprenderà lunedì, con la prosecuzione dell'esame in II lettura del progetto di legge sulle modifiche alla Legge in materia di Editoria, presentato dalla Segreteria di Stato all'Informazione; anche in questo caso il dibattito si preannuncia piuttosto caldo; viste le polemiche nei giorni scorsi.