Consiglio Grande e Generale: ascoltate le 5 relazioni della Commissione d'Inchiesta
Una vera e propria maratona nella quale l’aula parlamentare ha ascoltato la lettura delle relazioni conclusive della Commissione d’Inchiesta. 5 diversi documenti, com’è noto, che propongono letture diverse degli intrecci, le relazioni, le vicende esaminate dalla Commissione nei circa 100 giorni di lavoro. Due, lo ricordiamo i mandati conferiti all’organismo dalla legge istitutiva: da un lato verificare la veridicità dei documenti presentati circa la questione Casinò, dall’altro valutare eventuali ingerenze e sollecitazioni, da parte di qualcuno, in merito proprio a quei documenti: la dichiarazione del Senatore Guzzanti e la lettera della Trillium Gaming, presentata dai consiglieri Gatti e Menicucci. Sotto il profilo strettamente politico le 5 relazioni testimoniano una divisione nelle forze di minoranza, che non hanno trovato la sintesi per un documento condiviso, fatto salvo Nuovo Partito Socialista, Popolari, Noi Sammarinesi e Alleanza nazionale, che si sono ritrovati in una relazione comune. La Dc, come noto, ha consegnato una propria valutazione sui lavori della commissione d’inchiesta, lo stesso ha fatto Monica Bollini, come pure Pier Marino Mularoni. Nei contenuti possiamo dire che la relazione della maggioranza mette in evidenza il tentativo di costruire il caso e punta il dito verso gli esponenti democristiani, evidenziando viaggi ed incontri fuori territorio, in particolare a Roma, con personaggi che hanno consegnato loro i documenti. Su tutto aleggia l’ombra di Mario Scaramella, indicato spesso come interlocutore diretto o attraverso suoi referenti e collaboratori. La relazione dei tre partiti della coalizione mette in risalto rapporti professionali di Alvaro Selva con soggetti interessati al Casinò, che non hanno attinenza – si legge nelle conclusioni – con le questioni oggetto dell’inchiesta. Nulla emerge – prosegue la conclusione della maggioranza – sul coinvolgimento politico di alcuno” anche se nell’ultima riga si parla di comportamenti eticamente non lineari ai quali si sono adeguati alcuni personaggi di primo piano che vanno condannati senza incertezze. Punta invece il dito su Alvaro Selva e sul Segretario Stolfi la relazione della Democrazia Cristiana che da un lato assolve Gatti e Menicucci sulla questione che riguarda i documenti Guzzanti e Trillium Gaming paventando invece pressioni sul Senatore di Forza Italia che abbiano inciso nelle sue dichiarazioni successive. Per la Dc l’avvocato Selva è il perno di una lobby per la realizzazione del Casinò e il Segretario Stolfi, sempre per la DC, era il referente politico. Quasi sovrapponibili le conclusioni dei Popolari, Noi Sammarinesi, Nuovo Partito Socialista e Alleanza Nazionale, per i quali non è in discussione l’autenticità dei documenti Guzzanti e Trillium Gamin come pure di quelli presentati successivamente da Casali, seppure pervenuti in forma anonima. Non emergono – scrivono i 4 firmatari – elementi probatori circa eventuali sollecitazioni. Fra i personaggi più attivi – prosegue il documento – per il casinò c’è l’avvocato Selva, il suo politico di riferimento – sostiene sempre la conclusione del polo moderato – il segretario Stolfi. Più prudente la relazione del consigliere Monica Bollini, che evidenzia come negli anni sia emerso che lo scopo principe di quasi tutti i governi che si sono succeduti, sia stato trovare condizioni ed interlocutori per la casa da gioco. La Commissione, scrive Monica bollini , non è stata in grado di determinare una verità provata e se si vuole fare chiarezza vanno affidate ad altri indagini più approfondite. E il riferimento è alla magistratura ordinaria, che da più parti si ritiene di dover coinvolgere per dare risposte certe per valutare responsabilità penali e non solo quelle politiche. Infine c’è la relazione del consigliere autosospeso, Pier Marino Mularoni, che torna a parlare di Scaramella, delle sue funzioni di intermediazione a più livelli. Le missioni in Austria per il Casinò, scrive, sono state numerose e frequenti e personaggi che oggi si ergono a moralizzatori risultano avervi partecipato o esserne i mandanti. Anche Mularoni parla di un ruolo centrale svolto dall’Avvocato Selva ma la Commissione ha evidenziato due opposte fazioni politiche che hanno lavorato epr dimostrare teoremi precostituiti. Anche Mularoni auspica che tutto il materiale venga inviato al Tribunale per fare maggiore chiarezza
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