Consiglio Grande Generale: legge sulla cittadinanza
Presenti in sala 53 consiglieri. Con 39 sì, 12 no e 2 non votanti le modifiche alla legge sulla cittadinanza sono state approvate definitivamente. Al termine di un dibattito che ha visto ancora posizioni distaccate e scettiche, e lo dimostrano i voti trasversali confluiti nei 12 no, i due progetti di legge della prima lettura sono diventati un unico testo presentato dai capigruppo consiliari dei tre partiti di maggioranza e dai sette firmatari del primo progetto. Meglio tardi che mai, per un risultato che vuole essere la conclusione di un percorso iniziato con la fine del tabù che impediva alle donne, la trasmissione della cittadinanza ai propri figli. La modifica alla legge del 30 novembre 2000 prevede anche delle norme transitorie, per cui lo stato civile è autorizzato a iscrivere nei registri di cittadinanza anche i figli di cui un solo genitore sammarinese, che all’entrata in vigore della presente legge siano già nati e non abbiano ancora raggiunto la maggiore età. “Finalmente la piena parità tra donne e uomini, sulla cittadinanza”, ha commentato il Partito Socialista che accoglie con soddisfazione l’approvazione della legge. “L’aspetto della trasmissione della cittadinanza, per Monica Bollini dei Sammarinesi per la Libertà, era l’unico tassello che ancora mancava per una concreta parità giuridica, il ringraziamento va anche alle donne sammarinesi e alle associazioni che si sono battute per questo”, e proprio da una di loro, all’Associazione Confronto, la soddisfazione per una legge che consolida nel nostro paese una società dove il progresso si traduce in uguaglianza e pari opportunità.
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