Consiglio: in prima lettura la proposta di legge relativa al “Distretto Economico a Fiscalità Speciale”
L'Aula verso la lunga maratona consiliare che vedrà protagonista l'esame della finanziaria
L’idea è creare un ecosistema funzionale all’attrazione di investimenti esteri in settori innovativi e strategici, lo sforzo è di evitare elementi distorsivi che possano falsare la concorrenza e la realtà economica del territorio. Il progetto di legge Distretto Economico a Fiscalità Speciale, che aveva già fatto parlare di sé la scorsa estate per via della paternità attribuita all'uomo d'affari spagnolo Enrique Bañuelos, arriva in prima lettura in Consiglio. Vicino come inspirazione alle zone Economiche Speciali, forme già da tempo rodate altrove (Italia compresa), circoscritte e create per attrarre maggiori investimenti stranieri, il Distretto Economico a Fiscalità Speciale, nel tenere conto dell'unicità delle caratteristiche di San Marino, a differenza dei modelli già esistenti è sostanzialmente soggetto alle norme ordinarie e caratterizzato da nome fiscali speciali.
Gli 8 articoli spiegano cosa è il DES, ossia nuovo modello di economia, anche fiscale, costituito da un insieme di aziende, strutture, attività economiche ricettive, turistiche e commerciali e di servizi alle imprese e alle persone; chi vi può soggiornare, sia i residenti fiscali non domiciliati (chi dimora nel Des da minimo 30 a massimo 150 giorni) che le imprese Des godranno di uno speciale regime fiscale; controlli, requisiti e vincoli: sono per esempio escluse le imprese già operanti a San Marino o in Italia, almeno nei dieci anni precedenti. “Un volano di opportunità” è la premessa del governo, mentre l'opposizione storce il naso, anche per via “della mancata condivisione”.
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