Consiglio, istanze: passa la richiesta di Apas. Vietati petardi, botti e fuochi d'artificio
In Consiglio si riparte dalle Istanze d'Arengo dopo l'approvazione, ieri, delle prime 4 sul territorio. Sì unanime dell'Aula all’installazione nel Parco Ausa di aree attrezzate per il fitness all'aria aperta; sempre a Dogana a segnaletiche orizzontali in Via Cipriano Manetti; alla valorizzazione del verde e dell’arredo urbano del Centro Storico di Città tramite sinergie pubblico/privato e all’installazione di pubblica illuminazione lungo il percorso naturalistico pedonale della vecchia ferrovia di Domagnano, dall’ingresso su Strada Paradiso sino a Strada di Paderna.
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Bocciate, invece, le istanze su insegnamento dell'informatica nelle scuole ed il divieto all'utilizzo di strumenti tecnologici. Fa discutere la richiesta di vietarne per legge l'utilizzo ai minori di 11 anni. La questione è dibattuta, entrano nella discussione il tema della salute dei più giovani, il loro rapporto con la tecnologia e – aggiunge il Segretario Belluzzi – con i social media. Ma la soluzione – afferma – non è il divieto, che anzi innesca curiosità e fascino del proibito. La strada indicata è invece quella della formazione, con un approccio integrato fra mondo della scuola, politiche giovanili e a sostegno della famiglia.
L'aula compatta respinge anche la possibilità di utilizzo del Teatro Titano come sala cinematografica. Accogliere l'istanza significherebbe portare il teatro ad una funzione impropria, sottraendolo ad iniziative culturali. Con la Segreteria al Territorio sono stati invece programmati – annuncia Belluzzi – interventi di restauro.
In difesa dei diritti degli animali viene approvata con 23 voti a favore e 14 contrari l'istanza dell'Apas che vieta l'utilizzo di fuochi artificiali, petardi, botti, razzi e ogni artificio pirotecnico, fatta eccezione per le feste nazionali di commemorazione della Repubblica. C'è chi si incanta guardando i fuochi, ma come ricorda il consigliere Miriam Farinelli sono troppi i giovani finiti in ospedale con gravi ferite per quella che Marco Nicolini definisce “abitudine inaccettabile”. Alla fine vincono la sicurezza dell'ambiente, delle persone e il benessere dei nostri amici a quattro zampe.
L'ultima richiesta su cui si sviluppa ampio dibattito, riguarda l'abolizione dei minimi figurativi previsti per i lavoratori autonomi, affinché non sopportino costi fissi per redditi non percepiti. L'istanza è respinta, anche se la questione del cuneo fiscale – spiega Marco Gatti - necessita di essere sviluppata al tavolo del confronto sulla riforma previdenziale. La sommatoria fiscale e contributiva pesa sul reddito dei lavoratori, “serve – dice - un bilanciamento”. Aliquote e minimi figurativi – aggiunge - tengono conto sia dell'equilibrio del fondo sia della garanzia per questa categoria di lavoratori di una pensione dignitosa. Tutti elementi da prendere in considerazione nel loro insieme. L' istanza è datata 4 aprile, inizio della pandemia. Il Governo – ribadisce Stefano Giulianelli - ha sostenuto la categoria in altri modi, prevedendo la deroga del termine di pagamento dei contributi e – aggiunge Emanuele Santi - riducendo della metà l'aliquota da applicare sul reddito. Per Andrea Zafferani fa parte del gioco difendere i provvedimenti messi in atto dall'esecutivo ma qui – dice - si chiede una cosa aggiuntiva. Il minimo contributivo – ricorda - pesa tantissimo sui costi delle piccole imprese, soprattutto in fase di avvio. Al di là delle incertezze della contingenza invita ad un ragionamento di carattere generale, per dare all'impresa il tempo di crescere, mentre Vladimiro Selva chiede al Governo il coraggio di non far pagare chi non ha prodotto reddito, “principio – afferma - a cui dovrebbe tendere una fiscalità giusta, risolvendo però a monte il tema dei controlli e dell'evasione”.
Si passa ad una serie di nomine. Su quella del Presidente dell’Autorità di Regolazione per i Servizi Pubblici e l’Energia scoppia la polemica. Il Congresso di Stato propone Marco Affronte, biologo marino ed ex Europarlamentare sul cui curriculum RF ha qualcosa da ridire. Per Nicola Renzi il suo campo di specializzazione è del tutto diverso dall'incarico chiamato a ricoprire, mentre Andrea Zafferani ne fa una questione di opportunità politica: “Affronte è uscito dal movimento 5 Stelle con cui ha un contenzioso”. Il Segretario Canti difende l'alta professionalità del candidato, le cui competenze spaziano in diversi settori. Più tagliente Emanuele Santi: “Se volete dare lezioni anche sulle nostre nomine – attacca - guardate a quelle fatte in passato, e chiedetevi se se avete messo le persone giuste nei posti giusti”. La sua nomina viene approvata con 37 voti a favore.
Si apre il comma sui decreti. L'Aula ratifica quello sui rientri dall'estero. Chi torna da luoghi attenzionati dovrà comunicarlo e sarà sottoposto ad accertamenti diagnostici. In attesa dell'esito dovrà mettersi in autoisolamento.