Consiglio. Manca il numero legale, lavori sospesi per un'ora
Un laboratorio di idee. Lo chiede la Reggenza che dice: dobbiamo fare di tutto per recuperare un’immagine positiva che fa parte della storia della Repubblica. Comincia così l’indirizzo di saluto che i Capi di Stato rivolgono all’Aula, per la prima sessione consiliare del semestre. La Reggenza ricorda le scelte difficile e coraggiose fatte negli ultimi anni, l’adeguamento agli standard internazionali. Ma ora, dicono i Capitani Reggenti, dobbiamo assolutamente passare alla fase della ricostruzione, consapevoli che nessuno ha la bacchetta magica ma che tutti insieme dobbiamo lavorare con coraggio e con la massima condivisione. Indispensabile dunque, arrivare quando prima alla firma e all’entrata in vigore di tutti gli accordi con l’Italia. I cittadini, sottolineano i Capi di Stato, non si appassionano a polemiche sterili. Il Paese aspetta risposte sul piano dei progetti e delle prospettive future. Di qui il richiamo della Reggenza a tutti gli attori politici, in primis Governo e consiglieri, ma anche i soggetti economici, sindacali e sociali per chiedere di fare di questa fase storica un laboratorio di idee. Un intervento salutato con favore dall’opposizione che è tornata a lamentare l’assenza di un progetto economico di prospettiva, puntualizzando che la firma degli accordi con l’Italia, se arriverà, non sarà sufficiente a risolvere i problemi. Più movimentata la seduta pomeridiana, con l’opposizione che abbandona l’Aula prima dell’appello e accusa la maggioranza di non riuscire ad assicurare il numero legale. I capigruppo di minoranza hanno chiesto un incontro con la Reggenza per stigmatizzare, hanno detto, la scarsa responsabilità della maggioranza che, all’inizio di questa lunga e impegnativa seduta, si dimostra insufficiente. I lavori riprendono dopo circa un’ora e il Segretario di Stato per il lavoro interviene per spiegare al Consiglio le circostanze della richiesta di incontro con Berlusconi, oggetto dell’intercettazione telefonica con Lavitola. Una richiesta legittima, ribadisce Mussoni, perché avanzata al consigliere politico del Premier. Piuttosto, chiede, è possibile che un Capo di Stato venga intercettato? Mi attiverò con il governo, ha detto, per verificare l’uso di questi documenti. All’intervento di Mussoni l’opposizione replica chiedendo se fosse quella la modalità più giusta per ottenere un incontro con il Presidente del Consiglio italiano. Sono stati scavalcati i canali della diplomazia dice la minoranza. Forse Mussoni non credeva che a Palazzo Begni ci fossero le risorse sufficienti. E questa movimentata giornata registra anche una nota del Patto che dice: l’ostruzionismo è uno strumento politico legittimo, ma poco responsabile quando si tratta di prendere decisioni importanti per il futuro di tutti i sammarinesi. La scelta di prolungare il comma comunicazioni per un’intera giornata conferma – sottolinea il Patto - l’atteggiamento ostruzionistico. E la maggioranza commenta anche il mancato numero legale per dire che dopo un primo appello nel quale su 32 consiglieri del Patto ne mancavano 3, dopo mezz’ora aveva assicurato la presenza del numero legale. In questo Consiglio, rimarca la maggioranza, saranno affrontati provvedimenti molto importanti, come l’assestamento di bilancio, la riforma della pa, il completamento della riforma pensionistica, la salvaguardia del sistema bancario e finanziario, l’operatività della commissione d’inchiesta sulla criminalità organizzata. E il Patto si appella al senso di responsabilità di tutti i consiglieri di opposizione che ritengano importante assicurare un proprio contributo per il futuro del Paese.
Sonia Tura
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