Consiglio: un minuto di silenzio per Bruxelles e un odg condiviso

Bruxelles è sotto attacco e con lei tutta l'Europa. Il Segretario agli Esteri apre i lavori del Consiglio riferendo su quanto sta succedendo nella capitale Belga. Sono passate da poco le nove e a quell'ora le notizie sono poche. Si sa solo che ci sono dei morti. Valentini rassicura: la delegazione sammarinese è rientrata e l'Ambasciata non è coinvolta. L'Aula si ferma per un minuto di silenzio. A fine lavori si alza forte la voce di tutto il Parlamento: viene approvato all'unanimità un ordine del giorno condiviso che raccoglie in sé tutto il dramma di questa giornata e degli ultimi attentati in Yemen, Turchia e Costa d'Avorio. Dà mandato al Governo di esprimere alle Nazioni Unite e alle sedi internazionali le preoccupazioni per l'ondata di violenza e di trovare soluzioni per risolvere i conflitti. Lo sconcerto è generale ma i lavori del Consiglio devono andare avanti. Si passa quindi alla ratifica di due decreti. La proroga del fabbisogno di personale addetto a funzioni ausiliare nella Pa, solleva nuovamente il velo sulla recente stabilizzazione, ritenuta dall'opposizione pura mossa elettorale di un Governo a fine corsa. Il Decreto è un atto dovuto– spiega la Segreteria agli Interni – in attesa degli accordi con il sindacato, per dare continuità ai lavoratori del contratto privatistico. Venturini rassicura che è in arrivo il fabbisogno ma Rete e Civico 10 storcono il naso. Roberto Ciavatta ricorda che il decreto viene prorogato da ben cinque anni e che lo stesso Venturini si era preso l'impegno di definire il fabbisogno entro il 2015. Arrivano poi le critiche alle modifiche della Legge a sostegno dei giovani imprenditori. “L'avevamo detto che era fatta male”, accusa Rete. “Quella legge è stata buttata in aula – denuncia Roberto Ciavatta - solo per dare luce a qualche giovane rampollo democristiano”. Perplessità erano state sollevate a suo tempo anche dalle categorie economiche che in una mail a tutti i Consiglieri chiedevano di non andare avanti con ingiustificata ostinazione. “Bisognava ascoltare, dice Zeppa, piuttosto che metterci una pezza”. Rincara la dose Ivan Foschi, che esprime formale lamentela alla Reggenza. “ Questo modo di procedere – dice – è poco rispettoso per l'Aula ”. A chiudere i lavori dell'Ultimo Consiglio del semestre Reggenziale, il saluto dei Capi di Stato.

MF

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