Tempi straordinari richiedono misure straordinarie, soprattutto quando si parla di interventi di sostegno sociale: questo, l'assunto che deve aver mosso alcuni consiglieri - sia di maggioranza, sia di opposizione - a sottoscrivere l'emendamento aggiuntivo dell'Art. 43 bis, votato venerdì notte durante il dibattito sul Bilancio dello Stato. E il consenso dell'Aula è stato unanime. “L'emendamento – spiega il consigliere Dc, Anna Maria Muccioli, che lo ha presentato - modifica il Decreto delegato 131 del 2014 sulla riscossione all'esattoria unica di Banca centrale di crediti, rette e tariffe. Non rette qualunque – precisa – ma quelle scolastiche o della casa di riposo. L'emendamento – rimarca – mira a scongiurare infatti che, in caso di impossibilità del pagamento, il debitore in difficoltà, perché senza lavoro o capo di famiglia monoreddito, debba subire la riscossione coattiva del credito”. Da Rete a Psd e Dc, da Civico 10 ad Upr e Ps, fino ai due indipendenti di maggioranza Bronzetti, e di opposizione Pedini Amati, tutti concordi nel creare le condizioni per dare supporto a situazioni di emergenza, fermo restando l'impegno ad assolvere i debiti contratti con lo Stato non appena il soggetto interessato navigherà in acque migliori. Ora quindi non resta che attendere gli effetti del provvedimento per capire se ciò possa comportare storture nel sistema esattoriale. Un aspetto su cui aveva invitato a riflettere prima della votazione, il segretario di Stato alle Finanze Capicchioni, pur rimettendosi alle decisioni dell'Aula. Che alla fine approva all'unanimità.
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