Il Consiglio non delibera sul mutuo a pareggio. Il psd: colpa nostra ci siamo sbagliati
L'Aula va in pareggio sul mutuo a pareggio. 25 si e 25 no sull'articolo 19 della legge di Bilancio che autorizzava il Congresso di Stato all'accensione del finanziamento per un mutuo a pareggio a copertura del disavanzo di bilancio, per l'esercizio 2015, fino all'importo di 14milioni 898mila euro. Stefano Macina ammette la responsabilità del psd. Il mio gruppo, dichiara, pensava fosse un emendamento e ha votato contro. E' stato un errore di cui ci assumiamo la responsabilità. Il Consiglio dunque non delibera e la maggioranza perde voti proprio su uno dei punti più discussi del provvedimento. Un articolo definito da Civico 10 “l'inizio della fine”. Si inaugura la scelta di fare debiti per finanziare la spesa correntissima, perchè non abbiamo più un soldo in cassa. Una famiglia a cui calano le entrate non fa i debiti per finanziare le spese, risparmia. Tutta l'opposizione contesta le mancate riduzioni di spesa che potevano essere attuate e non sono state fatte. La maggioranza accusa di voler confondere ad arte le acque scambiando il disavanzo con il debito e le spese correnti con quelle in conto capitale e il governo, con Pasquale Valentini, a chi dice che si doveva tagliare di più chiede di fare qualche esempio. Dal 2009 al 2013 il taglio è stato di 106 milioni sui 600 di bilancio. Nella previsionale sarà di altri 45 e questo, rimarca, senza avere intaccato minimamente lo stato sociale del Paese. Subito dopo Rete e maggioranza trovano una sintesi sull'articolo 20 che autorizza il governo a finanziare la liquidità di cassa e ad accendere mutui a pareggio impegnando l'Esecutivo ad un report trimestrale in Commissione finanze. Per oltre 3 ore, in Aula, hanno tenuto banco di costi della politica. Maggioranza e opposizione trovano un accordo sulla proposta di Rete relativa al vitalizio assegnato agli ex consiglieri. Perderà il diritto l’ex-membro del Consiglio Grande e Generale interdetto da pubblici uffici e diritti politici. La proposta iniziale di Rete prevedeva di non corrispondere il vitalizio anche agli ex parlamentari che, come Gabriele Gatti e Fiorenzo Stolfi, erano stati censurati dalla commissione antimafia. Se è invece trovata una intesa sui parametri che già stabiliscono la non eleggibilità di un consigliere. Il vitalizio sammarinese è fissato in 180 euro mensili per chi ha fatto una legislatura, 240 se le legislature sono due e 300 per tre. All'articolo 16, relativo ai fondi destinati al funzionamento delle Giunte di Castello, viene accolto l'emendamento di Cittadinanza Attiva per specificare il coinvolgimento della consulta della Giunte nella ripartizione dei fondi previsti.
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