Consiglio: non passa la mozione di sfiducia contro il Segretario Mussoni
La maggioranza fa quadrato e raccoglie tutti i suoi 33 voti. Non così le opposizioni che si fermano a quota 21. E al fianco di Francesco Mussoni si schiera il Segretario di Stato alle finanze. Questo, in sintesi, l'esito dell'ennesima richiesta di sfiducia nei confronti del Segretario alla sanità. La mozione sottoscritta da Rete, Civico 10, Sinistra Unita, più l'indipendente Luca Lazzari, cui si sono aggiunti i voti di socialisti e Upr è stata bocciata dopo l'ennesimo, aspro, confronto. La maggioranza deve chiedersi che senso ha tenere sul battello una persona che d'ora in poi sarà una palla al piede, accusa Roberto Ciavatta di Rete affermando anche che sarebbe arrivata la segnalazione di lavoratori che hanno chiesto trasferimenti, contattati durante la campagna referendaria cui è stato detto”se votate no il trasferimento ve lo faremo avere”. Accuse gravi che devono essere provate, risponde Nicola Renzi di Ap. Prontissimi a confrontarci alla luce del sole. Per Luca Lazzari di Sinistra Unita la mozione va intesa come sfiducia all'intero governo. Il voto del 25 maggio è a difesa dello stato sociale, ma anche uno dei segnali della forte domanda di cambiamento presente nel Paese. Denise Bronzetti invita maggioranza e governo a riflettere. E' stata una disfatta e non aver condiviso provvedimenti con incidenza diretta sulla vita delle persone è stato un errore che va riconosciuto e che deve insegnarci come procedere, sottolinea. Per Andrea Zafferani di Civico 10 un Segretario che vede bocciata la sua linea politica con l'80% dei si in due referendum non dovrebbe esitare a dimettersi. Invece il segnale politico è stato derubricato come errore di comunicazione o effetto della crisi economica. Secondo Marco Podeschi dell'Upr la maggioranza ha letteralmente ingoiato due grossi ed indigesti rospi, dando copertura politica al Segretario di Stato e al direttore sanitario dell'Iss. Per il socialista Paride Andreoli personalizzare l'esito del voto, chiedendo le dimissioni di un solo segretario, significa ridimensionarne la portata. Chi rimarrà ancora a guardare i risultati dei referendum, replica Luigi Mazza del pdcs, si sarà scordato che è finito e che ci sono responsabilità cui dare risposte. Dobbiamo dimostrare che abbiamo capito l'indicazione dei cittadini, aggiunge Stefano Macina del psd, e dobbiamo dare risposte, anche attraverso il tavolo di confronto. Governare significa essere capaci di trovare una sintesi, diversamente da chi fa l'elenco delle cose che non vanno e basta, commenta il Segretario alle finanze. Troppo semplice minimizzare le responsabilità restringendole al segretario di turno. Qualcuno si diverte a citare le voci di corridoio, conclude Felici. Allora aggiungo che ho sentito dire “col cavolo noi ci staremmo a governare il Paese”. Ho sentito spesso sentimenti di odio, commenta il Segretario alla sanità. Abbiamo preso atto della sconfitta. Il referendum ha dato un campanello di allarme alla maggioranza che deve agire con determinazione e cercare risultati in tempi brevi. C'è anche un tribunale, chiude Mussoni, si ci sono fatti da denunciare è li che si presentano.
Sonia Tura
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