Il Consiglio è operativo, in Aula l’esame del voto e il bilancio dello Stato
Poi l’analisi del voto. Roberto Ciavatta, di Rete, parla di un risultato inaspettato e lo definisce dettato anche dalla volontà di cambiare, non solo politica, ma più semplicemente le facce. Per Franco Santi di Civico 10 i movimenti rompono schemi anacronistici e l’uscita di scena di vecchi protagonisti va letta in questa direzione, sperando sia vera e non solo formale. Matteo Fiorini analizza la pesante sconfitta di Alleanza Popolare e dice: gli elettori ci hanno fatto scontare un livello di compromesso troppo alto. Ma, aggiunge, non è mai facile aprire una crisi di governo, e non lo è quando il Paese è sotto attacco dall’esterno. Per Alessandro Rossi di Sinistra Unita il cambiamento deve passare anche dal rompere alcuni meccanismi di potere non sempre visibili. E l’impegno per questa legislatura deve essere per un confronto trasparente. Secondo Giovanni Lonfernini dell’Upr chi ha vinto non può essere considerato un nemico. Abbiamo giocato in passato sulla demonizzazione dell’avversario, dice. Riconosciamo la vittoria di Bene Comune, afferma il segretario socialista Simone Celli, ma anche il suo ridimensionamento. Il successo, sottolinea, si basa sullo 0,71%. Il Paese è spaccato a metà. Questo può rappresentare nuovo rapporto tra maggioranza e opposizione. Il Paese, commenta il segretario del Psd Gerardo Giovagnoli, non è spaccato a metà, si fronteggiano più parti. Ma il richiamo al dialogo va accolto e riguarda anche chi è fuori dall’Aula. Per Marco Gatti, segretario della dc, i cittadini hanno chiesto rinnovamento e premiato il percorso che il suo partito ha fatto. La nostra lista – sottolinea - si è profondamente rinnovata, nei metodi e nelle persone. E anche da lui arriva condivisione per la disponibilità al confronto registrata in Aula.
Poi in Aula il bilancio dello Stato. Una stesura tecnico-contabile, spiega Pasquale Valentini. Sarà il nuovo governo a fissare l’indirizzo che la maggioranza vorrà imprimere alle politiche di bilancio. La proposta prevede un deficit di 43 milioni 800mila euro. La previsione di entrata vede una significativa diminuzione del gettito Igr e dell’imposta di registro. Una situazione che Valentini definisce “non pienamente soddisfacente” nell’ottica di raggiungere il pareggio nel 2014. Stando alle previsioni fornite dall’Ufficio Tributario le entrate nette, il prossimo anno, subiranno una contrazione del 10%, pari a 33 milioni di euro. Sul fronte delle uscite nette, il calo effettivo è di circa 32 milioni. Una presentazione tecnica che però ha riproposto tutti i problemi aperti, registrando il commento di gran parte dell’Aula. Servono tagli strutturali, ribadiscono maggioranza e opposizioni. Lo dice la Commissione di controllo della finanza pubblica. Siamo di fronte a un tracollo della liquidità, afferma Andrea Zafferani di Civico 10, e la Commissione spiega come il contenimento del disavanzo sia stato fatto, almeno per quest’anno, attraverso artifici contabili quali soni i residui. La soluzione sta nei tagli di spesa, aggiunge, anche quella più rigida. Questo non vuol dire tagliare i servizi o licenziare centinaia di dipendenti ma equilibrare le differenze – anche salariali – fra settore pubblico e privato. Paolo Crescentini, Ps, chiede perché sono stati tagliati oltre 60mila euro per la promozione del comparto turistico-commerciale, mentre Marco Podeschi, Upr, invita a valutare seriamente i bilanci degli enti dello Stato, in particolare quello dell’Azienda dei Servizi. I conti, sottolinea, sono retti dalla negoziazione dell’energia che è in notevole calo. Per Giuseppe Morganti, Psd, occorre tenere duro sul welfare perché solo con la coesione sociale si possono fare politiche. Nella zona euro, sottolinea, San Marino, con la Grecia, è l’unico Paese che perde Pil da 4 anni consecutivi. Alessandro Rossi, Su, punta il dito sulla poca correttezza della passata maggioranza nella gestione della patrimoniale e torna a chiedere di adeguare gli stipendi all’indice di ricchezza. Marco Arzilli, Ns, invita a guardare i dati del Pil con le previsioni di crescita per il 2013 e risponde a Crescentini sottolineando che sul finanziamento alla promozione del sistema turistico, ai 35mila euro si sono affiancate le voci del consorzio fidi, il credito agevolato e il sostegno alle imprese. Valentini replica: la chiarezza c’è. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. Le uscite superano le entrate da alcuni anni e nessuno lo ha mai nascosto. Finora tutto è stato fatto senza finanziamenti esterni. Qualcuno dice che non ci vogliono, ma la coperta è diventata sempre più stretta. Siamo arrivati, sottolinea, a un punto limite di riduzione della liquidità.
Sonia Tura