Consiglio: opposizione all'attacco su territorio, banche e dossier anonimi
Stefano Canti lancia l'allarme sul decreto che introduce nuovi articoli al Testo Unico “che stanno paralizzando – attacca - le richieste di conformità edilizia”. Per il Consigliere Dc c'è stato il blocco totale degli atti di compravendita. “Abbiamo 50 richieste di conformità edilizia ferme”. Nel mirino anche la sanatoria. Chiede con un Ordine del Giorno una nuova proroga. “Ad oggi, dopo un anno dalla sua introduzione, sono state presentate circa 230 pratiche per un incasso di quasi un milione di euro. Serve più tempo per evadere il numero cospicuo di pratiche di qui al termine”.
Ma è sulle banche, sul debito pubblico e contro Celli che si scaglia Matteo Zeppa. “Con un debito di quasi un miliardo di euro – dice – il quadro della finanza pubblica non può essere definito sotto controllo, a maggior ragione quando quando di quel debito oltre 500 milioni sono da imputare a sue scelte scellerate, con il placet di fedeli vassalli congressisti”. Sua – accusa – è la visione distorta di un bilancio di Cassa “falsato con un cda complice. Suoi i silenzi su Confuorti”. Celli – continua Zeppa - ha scientificamente studiato la distruzione di un sistema portando al fallimento del paese ed ora attua scelte recessive vessando i contribuenti”. Nel mirino il Fondo Monetario, “ente che non fa carità a nessuno e lucra sui disastri nazionali” e che ha individuato come nuovo referente per San Marino “un uomo che ha lavorato per l'Advantage Financial di Confuorti. Il cerchio magico Zeppa– afferma - è chiuso”. Il Consigliere di Rete torna anche all'attacco anche di Marino Grandoni: “dica e scriva quanto è la sua esposizione in Cassa di Risparmio”.
Alessandro Cardelli punta invece il dito contro la cessione dei Crediti Delta, partendo dalla relazione della della Grant Thorton, mettendo in evidenza la vendita a 177 milioni in meno rispetto alle previsioni di incasso. “Una cifra astronomica. Quante patrimoniali comporterà un'operazione di questo genere? Invita quindi al confronto perché “una volta ceduti non si torna più indietro”.
Anche Iro Belluzzi chiede ulteriori valutazioni sui Crediti Delta e nel rallegrarsi del ruolo del Presidente di Bcsm Tomassetti nel ripristinare i rapporti con Bankitalia, si rammarica del tempo perso. “Difficile – dice – recuperare i danni d'immagine”. Chiede poi trasparenza nell'Istituto di Via del Voltone. Prende spunto da corsi di formazione del capo della vigilanza per formare chi dovrà gestire gli NPL: “Come vengono utilizzati- chiede - i denari di BCSM?”. Anche per Giovanna Cecchetti non si può prescindere dal rapporto con l'Italia. Presenta poi un ordine del giorno, sottoscritto anche da altre forze del Consiglio, che impegna il Governo a riferire sulle fasi della trattativa con l'Unione Europea e sullo stato del percorso di associazione.
Ancora una volta torna l'appello ad un dialogo vero, costruttivo, ad un cambio di metodo e ad senso di unità rispetto alla soluzione dei problemi. “Vogliamo fare – chiede Mussoni – come la Grecia che la notte prima della firma con il Fondo Monetario ha fatto le riforme?”. Chiede un piano straordinario e scelte coraggiose. “Vuole dire individuare quali sono le azioni necessarie e solo in seguito eventualmente valutare l'interlocutore più idoneo a supportarci”. Invita la politica “ ad essere cosa diversa dal governo”, sottolineando come dato di fatto il fallimento di questo esecutivo. Condivide Dalibor Riccardi. “ E' un governo che ragiona con prospettiva mensile per pagare gli stipendi. Ogni mese dibattiamo su decreti, ma sono pochissimi i progetti di legge”.
Si dice ancora convinto che l'unità nazionale avrebbe rappresentato un nuovo inizio. “E' prevalsa da una parte la volontà di essere unici al timone e dall'altra di ribaltare la nave il prima possibile”.
Per Roger Zavoli sentire attacchi al Governo da chi ha militato tra le fila di partiti per anni al potere è grottesco e paradossale. Il problema dei problemi – dice – è il buco di Cassa, tenuto nascosto da chi è seduto fra le fila dell'opposizione. Anche da Zavoli l'appello a fare sistema “piuttosto che remare contro, creando sfiducia e lanciando allarmismi”.
Poi interviene Roberto Ciavatta che affronta il tema del dossieraggio denunciato dal Governo in conferenza stampa. Esordisce ribadendo il clima intimidatorio. “Anche noi lo subiamo”. Parla di accanimenti, ritorsioni. “Qui ci sono numerosi consiglieri che hanno trovato lavoro. Noi lo rischiamo ogni giorno”. Una paura – dice – che coinvolge il paese, costretto al silenzio. Dovremo rifare uno stato. Un piano di pacificazione sociale”. Da qui l'appello ai cittadini “perché pretendano la verità, non mezze bugie divulgate a mezzo stampa”. Poi parla dell'annuncio del governo di aver ricevuto dossier anonimo. “Anche il nostro movimento ha ricevuto una busta simile con fotocopie di comunicazioni”. Non sa se si tratta dello stesso materiale ricevuto dal Governo ma i suoi contenuti – dice - inquietano”. Spiega che il movimento si è recato immediatamente da un avvocato al quale ha consegnato il tutto per capire come gestire la situazione. “Abbiamo cercato di risalire a potenziali date per ricollocare i messaggini e capire se il contenuto era inventato o verosimile”. Non compare il nome del mittente, “ personaggio che intrattiene comunicazioni con Segretari di Stato usando spesso toni perentori”. Il governo – aggiunge - avrebbe dovuto evitare di dare in pasto alla stampa questa notizia. Con quali aspettative è ricorso alla stampa piuttosto che vie più consone? Noi siamo ricorsi a vie legali e politiche , per evitare di inquinare le prove. Una cosa è certa: il mittente aveva il telefono riconoscibile. Siamo certi che noti personaggi sammarinesi abbiano cambiato numero nei giorni scorsi”.
Pedini Amati torna poi all'attacco di Marino Grandoni, sul prestito obbligazionario di 13 milioni e mezzo di Cassa verso la Leiton. “Sono venuto in possesso di un documento di Carisp, ufficiale, dove c'è scritto che è scaduto il 30 giugno 2018 e non che scadrà nel 2021”. E' giusto – chiede - che il debitore di una banca dello Stato per la quale ci chiedono sacrifici non paghi il suo debito alla scadenza?”.
Per la maggioranza interviene Pierluigi Zanotti. Secondo il consigliere di Repubblica Futura, il problema maggiore è la differenza fra realtà e percezione della realtà. “Non si percepisce a sufficienza l'enorme rivoluzione del paese e le sfide che sta affrontando”. C'è chi dipinge il paese, secondo Zanotti, peggio di come realmente sta. “Alcune cose sono peggiorate ma non possiamo dire che va tutto male”. La sua riflessione guarda al passato, ad un benessere che ha distrutto l'etica del bene comune. Ricorda norme aggirate inseguendo vantaggi con la politica che si prestava a questo metodo distorto. “Spero nessuno abbia nostalgia di quei tempi. Il vero rischio è continuare con questa mentalità. Dobbiamo cambiare e diventare stato in cui i cittadini hanno doveri verso la collettività”. Poi, contro chi “vaga nelle nebbie del complottismo il più spinto”, “la missione qui è il cambiamento narrativo del paese. Un impegno culturale più che politico, senza nostalgia di tempi opachi e truffaldini”.
Infine, per SSD, Tony Margiotta evidenzia le criticità sulla gestione dei rifiuti. “Stiamo vivendo in alcune aree di territorio una situazione non più accettabile”. Denuncia cassonetti e zone industriali con montagne di rifiuti e sacchi della spazzatura ammassati, “brutti da vedere e inaccettabili per la vivibilità della zona”. Chiede di incentivare e velocizzare il percorso del porta a porta, sposato in pieno da maggioranza e governo. “Se servono centri di stoccaggio è importante attivarsi immediatamente”.
MF