Licenziata riforma del commercio l’assemblea consigliare ha preso in esame la nuova normativa sul finanziamento ai partiti. Un provvedimento su iniziativa di Alleanza Popolare che ha incontrato i favori, in commissione referente di quasi tutte le forze politiche. Un testo che introduce nuovi criteri per le risorse destinate ai partiti e di trasparenza nella gestione dei finanziamenti, anche quelli derivanti da donazioni o contributi privati. Il dibattito della giornata è stato caratterizzato dalla discussione in merito alla legge sul commercio e sullo sviluppo della rete distributiva commerciale. 55 i consiglieri presenti al momento del voto, 37 quelli a favore, 15 i contrari, 2 astenuti e 1 non votante. L’intento dichiarato del legislatore è quello di rinnovare un comparto importante per l’economia sammarinese, un settore trainante e che coinvolge, direttamente, altre attività imprenditoriali, come quelle legate al turismo. Il nuovo commercio sammarinese vedrà semplificate le tabelle merceologiche, prevedrà la possibilità, per gli esercenti, di sdoppiare le sedi della propria attività, dividerà in tre precise zone commerciali la Repubblica, semplificherà le procedure burocratiche. A far discutere, principalmente, è stato l’articolo che prevede l’apertura agli imprenditori non residenti. Una direzione obbligata per qualcuno, una scelta avventata a pericolosa per altri. 'La legge – spiega il segretario Felici – punta a valorizzare l’originalità. Non vogliamo avventurieri sul Titano ma coloro che, al contrario, ci permetteranno di essere competitivi, di aumentare l’appeal del nostro sistema distributivo'.
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