Consiglio, Podeschi: "sui Centri estivi scelta di buon senso, per razionalizzare i costi garantendo qualità"
Quanto alla chiusura anticipata– altro tema oggetto di critiche - “per coloro che ne fossero impossibilitati per motivi lavorativi – assicura il segretario all'Istruzione - potranno avvalersi dell’orario prolungato alle 18:00 ”.
Podeschi conclude con una considerazione sul tempo che dedichiamo ai figli. “Ci lamentiamo sempre di non avere tempo a sufficienza per loro, anche molte istanze sull’introduzione della settimana breve nella scuola vertono su tale esigenza, e poi quando d’estate possiamo trascorrere più tempo con loro, cosa facciamo? Chiediamo che vengano tenuti il più possibile in un centro estivo, che per quanto valido non potrà mai sostituire il tempo trascorso dai bambini con i genitori”.
Le motivazioni del Segretario non convincono però la Dc che sostiene di non comprendere la logica dei tagli. “È assurdo che un genitore che risiede a Chiesanuova debba portare il proprio bambino in un altro castello”, sostiene Mariella Mularoni che si appella alle donne della maggioranza: “sono queste le politiche a sostegno di famiglie e delle madri? Non potete rimanere sorde alle richieste delle donne lavoratrici. L'educazione non può ridursi ad esigenze di budget”.
Giusto, per Marika Montemaggi, ascoltare le necessità dei genitori, invita però ad uscire dalla logica di avere i servizi sempre vicini a casa. Riflessione a cui si associa dall'opposizione Denise Bronzetti ricordando chi, in altre città Italiane macina chilometri per portare i propri figli a scuola. Guardando però al passato, ritiene che negli anni siano andate scemando le attività di vero vago e i momenti ludici.
Per la maggioranza la razionalizzazione va tenuta in debita considerazione. Per Nicola Selva c'è chi strumentalizza mentre Fabrizio Perotto si dice amareggiato che si cerchi la polemica su tutto, “anche su una tematica così semplice”. “L'offerta diversificata è stata bene accolta dalle famiglie – ricorda Marina Lazzarini - tanto che la frequenza nei centri statali si è dimezzata. Non è questione di bilancio ma di sostenibilità dell'iniziativa. Non mi sembra che la situazione sia così tragica come la dipinge qualcuno. La proposta statale è buona e di qualità, e risponde alle esigenze delle famiglie”.