Il Consiglio riparte dal Decreto Smac e al decreto dedica pressochè l'intero pomeriggio. Dopo ore di confronto passa con 27 voti a favore e 21 contrari. Il governo ci punta molto, ricorda il Segretario alle finanze Giancarlo Capicchioni. Ha potenzialità di sviluppo sicure per avere anche i dati on line degli operatori economici e per ottenere informazioni circa l’emersione dei redditi derivanti da attività di impresa e lavoro autonomo. Dura l'opposizione di Rete, Civico 10 e Upr, autori di diversi emendamenti, che contestano soprattutto la filosofia di fondo della Smac, nata come strumento per incentivare i consumi e poi inglobata nella riforma tributaria per per fini di carattere fiscale. Sarebbe servita una gestione pubblica della partita Smac, ribadiscono, prevedendo anche la deducibilità percentuale di tutte le spese fatte in territorio. A un anno dalla riforma, polemizzano, non è possibile stare ancora a parlare delle problematiche tecniche, e rinviare l’introduzione dell’obbligatorietà. Mettere una serie di burocrazie di tipo “italiano” non porta bene. L’Italia ha lo scontrino da anni, ma è il secondo Paese per evasione fiscale. La certificazione dei ricavi è un punto nodale della riforma tributaria, commenta la maggioranza. Vogliamo l’emersione dei redditi, incentivi per acquistare in territorio, uno strumento per permettere ai sammarinesi di diventare più flessibili nella loro fiscalità e poter godere delle deduzioni per abbattere il proprio carico fiscale. Dal primo gennaio 2015 la certificazione dei ricavi diventa obbligatoria. Si trovano invece convergenze sul decreto che stabilisce le persone politicamente esposte, in ragione della carica ricoperta in Repubblica o presso gli organismi internazionali. Si va dai Capitani Reggenti ai Segretari di Stato, dai consiglieri a tutta la magistratura, dai vertici di Banca Centrale alle autorità di vigilanza del settore bancario e finanziario, da chi fa parte di organi partecipati dallo Stato al corpo diplomatico, dagli ufficiali di forze di polizia agli alti dirigenti di forze politiche. Inoltre, recita il decreto, si considerano persone politicamente esposte i membri di direzione, di consiglio di amministrazione o che hanno una posizione apicale in una organizzazione internazionale. Le convergenze bipartisan si sono registrate soprattutto nella difficoltà di applicare in toto la normativa internazionale in una realtà come quella sammarinese. Se applicata alla lettera, è stata l'analisi, almeno il 40% della popolazione è da definire politicamente esposta. Lavori sospesi alla ricerca di una intesa – poi raggiunta - sugli emendamenti anche se la maggioranza premette: se vogliamo stare negli organismi internazionali si devono adottare le loro norme e si devono applicare. L'intesa si è raggiunta individuando le responsabilità elevate all'interno delle forze politiche però su base personale. Adesso tocca al fondo di solidarietà che, quasi sicuramente, occuperà buona parte dell'ultima giornata consiliare.
Nel video l'intervista al Segretario Giancarlo Capicchioni
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