Consiglio: Renzi sotto attacco, dalla vicenda Gozi al caos targhe
Il Segretario agli Esteri non ravvede differenze tra quanto da lui affermato e le dichiarazioni dell'ex sottosegretario italiano e l’ambasciatore maltese
Se Renzi ha detto il falso all’aula, deve dimettersi: lo hanno affermato, praticamente tutti i consiglieri di opposizione – da quelli di Rete, alla Dc, al Ps, al Psd, agli indipendenti - che hanno preso la parola nel comma comunicazioni. Il riferimento è alla vicenda Gozi, ovvero alla consulenza, per Banca Centrale, dell’ex sottosegretario italiano, che è al centro di un’indagine del Tribunale ed è stata protagonista di numerosi articoli sulla stampa nazionale italiana. Secondo i consiglieri di opposizione le versioni raccontate da Gozi, e anche da parte dell’ambasciatore maltese Frazier, non riflettono ciò che ha detto Renzi in aula la scorsa settimana: di qui la richiesta di dimissioni, oppure è stato detto “Renzi quereli per diffamazione Gozi per aver detto, lui, il falso”. Ma il Segretario agli Esteri è stato preso di mira dall’opposizione anche per il caos targhe con l’Italia, che resta senza soluzione, e per questa ragione è stato addirittura sollecitato il ritiro dell’Ambasciatore a Roma. A Renzi, sempre dall’opposizione, si chiede di dire anche che non era lui il “nicola” protagonista insieme a un “marino” di una intercettazione pubblicata da “Giornalesm”, nell’ambito dell’inchiesta Cis.
Messe inoltre in evidenza le criticità sul settore giustizia – e anche in questo caso la delega è di Renzi – alla luce della recente sentenza dei Garanti, in tema di “giudice dei giudici”. Qualcuno ha invitato anche a riflettere sulla possibile irricevibilità, della sentenza dei garanti. Sullo sfondo le controversie tra magistrati del tribunale unico, sfociate in procedimenti giudiziari, ed anche – per l’ennesima volta – la pubblicazione dei verbali della commissione affari giustizia.
In comma comunicazioni sono intervenuti tanti consiglieri di opposizione e anche qualcuno di maggioranza. Da Civico10 evidenziato il risultato positivo dell’unanimità sul decreto “salvaCis” e confermato l’accordo bipartisan per scrivere insieme il dispositivo – probabilmente un decreto - che dovrebbe regolamentare le garanzie dello Stato, in caso di iniezioni di liquidità in Banca Cis, da parte di Banca Centrale, facendo in modo che eventuali aiuti di Stato non vadano in alcun modo a beneficio dei proprietari dell’istituto di credito. Matteo Ciacci di Civico ha detto che l’incontro informale – maggioranza/minoranza - che oggi è slittato per impegni consigliari, si terrà auspicabilmente domani. Repubblica Futura, sulla vicenda Gozi, ha espresso fiducia a Tribunale, Banca Centrale e anche allo stesso Gozi. Rf – che è il partito di Renzi – ha smentito anche presunte bugie all’aula da parte del Segretario agli Esteri, invitando i dubbiosi a riascoltarsi le dichiarazioni. È stato precisato inoltre che dietro la recente visita di Lavrov non ci sono segreti o misteri e l’accordo firmato verrà illustrato in commissione esteri.
Poco prima della chiusura della seduta il Segretario Renzi è intervenuto, in relazioni alla “vicenda Gozi” affermando che non ci sono differenze tra quello ha dichiarato all’aula e ciò che hanno dichiarato l’ex sottosegretario italiano e l’ambasciatore maltese alla stampa. Non si sente dunque diffamato, né ritiene di aver detto bugie all’aula. Prima di tutto questo, l’aula – in apertura di lavori – aveva approvato con 31 voti a favore, 16 contrari e due astenuti il decreto delegato: “Disposizioni in materia di scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale”. Se non fosse stato ratificato – ha spiegato il Segretario di Stato alle Finanze Eva Guidi – si rischiava di finire nella black list europea.