Consiglio: resa dei conti nel Partito Socialista
Poi legge l'ormai nota mail che il 14 settembre anticipava quanto sarebbe accaduto. “Preparati: Simone Celli ti ha venduto. In autunno sarai sacrificato sull'altare della giustizia”. Questo, in estrema sintesi, il suo contenuto. Poche righe definite da Andreoli sconcertanti, ma alle quali - ammette – non aveva dato il giusto peso. Anche l'altro socialista Rossano Fabbri, le cui dimissioni da consigliere vengono respinte poco dopo dall'Aula - chiama in causa Celli, uscito – dice – in modo repentino e con motivazioni al limite della follia politica, rinnegando se stesso e tutto il percorso intrapreso. La replica di Celli non si fa attendere. Arriva subito dopo l'annuncio di Tony Margiotta del suo ingresso nel gruppo consiliare di Sinistra Unita. “Non ci sono macchinazioni – afferma - mi disgusta che si possa parlare di complotti” e giudica irrispettoso investire il Consiglio di discussioni su premonizioni di quello che definisce ironicamente “il mago Otelma in salsa sammarinese”. Punto per punto smonta tutte le previsioni. “Una posizione di prestigio e comoda ce l'avevo, ma ho deciso di lasciarla in nome di ideali e valori che nel partito non erano più rappresentati. La mia colpa, dice, è stata quella di non essermi dimesso prima. La cartina di tornasole è stata la questione Cassa di Risparmio. In quel momento ho capito che il Ps aveva rinunciato alla propria sovranità decisionale in nome dell’alleanza con la Dc".
Nel battibecco socialista si inserisce anche l'ex Federico Pedini Amati, oggi Indipendente. Richiama Celli alle sue responsabilità politiche perché non si può dire che uno è immune – sostiene – quando ha ricoperto determinati ruoli. Il cerchio in casa socialista si chiude con il Capogruppo, Alessandro Mancini. Si rivolge a Celli: siamo entrati insieme in Consiglio e abbiamo condiviso tutto. Poi qualcosa è cambiato. Hai preso la tua strada in maniera solitaria, con scelte veloci e radicali. Molte cose mi sfuggono. Se la barca andava alla deriva, tu come capitano avevi l'obbligo di recuperarla. Ma l'hai abbandonata, e forse anche tifato perché affondasse.” Alle 21 l'Aula tornerà a riunirsi per esprimere il proprio gradimento del Direttore Generale di Banca Centrale. E' il fiorentino Lorenzo Savorelli. Laurea alla Bocconi, ha ricoperto ruoli di responsabilità in organismi internazionali come Banca Mondiale e Fondo Monetario.
MF
I lavori della seduta notturna proseguono dal dibattito al Comma 9 “Gradimento del Direttore Generale della Banca centrale della Repubblica di San Marino”. Tutti i consiglieri intervenuti esprimono favore bipartisan per la figura indicata dal consiglio direttivo di Bcsm, Lorenzo Savorelli, e infine il gradimento nei suoi confronti viene approvato a maggioranza.
L'Aula ratifica quindi l’Accordo tra la Repubblica di San Marino e la Repubblica dell’Azerbaijan sull’abolizione del visto per i passaporti diplomatici e di servizio, firmato a Baku l’8 settembre 2015 Licenziate le permute ed assegnazioni, per accordo dei capigruppo viene posticipato a domani i Comma 12 dedicato ad un riferimento e a un dibattito sulla sanità. Si procede quindi con la presentazione del progetto di legge in prima lettura, Disciplina dei reati informatici, da parte del segretario di Stato per la Giustizia, Gian Carlo Venturini. Viene poi approvata la procedura d'urgenza per il Pdl "Progetto di legge “Modifiche alla Legge 31 gennaio 1996 n.6 "Legge elettorale" e successive modifiche ed alla Legge Qualificata 29 maggio 2013 n.1 "Del referendum e dell'iniziativa legislativa popolare”, presentato sempre dal segretario di Stato Venturini. I lavori si interrompono prima delle dichiarazioni di voto del provvedimento che sono rinviate alla seduta di domani.
SAN MARINO NEWS AGENCY