Consiglio: richiamo della Reggenza al Parlamento
Due ordini del giorno, ricorda la Reggenza, adottati nel novembre 2003, il 3 e il 21, hanno evidenziato i punti critici che vanno risolti e superati. Ma le loro eccellenze, nell’analisi politica affidata all’assemblea parlamentare, non si sono fermati alle contingenze, evidenziando i profondi cambiamenti che stanno attraversando sia l’economia che la società più in generale e sottolineando la necessità che queste sfide siano sostenute da una adeguata qualità delle istituzioni. “Riteniamo non tollerabile – hanno affermato i Capi di Stato – né lo strapotere politico né quello economico, che potrebbero orientare il futuro della Repubblica verso approdi non compatibili con l’affermazione e l’esercizio concreto della nostra sovranità. Poi una esortazione che suona come un rimprovero: 'Crediamo – hanno concluso – che il Consiglio Grande e Generale possa davvero essere luogo di reciproca crescita e non strumento di banale confronto”. Un confronto che in questa sessione consigliare si annuncia particolarmente aspro. Oltre agli interventi legislativi, in prima e seconda lettura, l’ordine del giorno prevede almeno due commi sui quali lo scontro si annuncia piuttosto sostenuto. Il primo, in ordine cronologico, il voto sul documento presentato dal capogruppo di Alleanza Popolare, Tito Masi, per rinegoziare la scrittura privata con la Casa San Giuseppe. Il secondo, sicuramente più acceso ancora, il riferimento dell’esecutivo sulla contestata convenzione con la Giochi San Marino Spa. Non mancheranno occasioni di dibattito anche sul comma precedente, nel quale il Governo riferirà sui problemi legati all’applicazione dell’Accordo di Cooperazione e Unione Doganale con l’Unione Europea. Un tema, quello dell’Europa, che in questi ultimi tempi sta attraversando il mondo politico sammarinese che denota posizioni divergenti.