Consiglio: riflettori puntati sulla rappresentanza femminile in politica
Dopo la ratifica del Decreto Legge sulla stabilità economica che ha riaperto lo scontro su bilancio di Cassa e autonomia di Banca Centrale, il Consiglio chiude l'argomento banche e apre il dibattito sulla rappresentanza femminile in politica. La relazione della Commissione Pari Opportunità, a seguito dell'odg del Consiglio di Gennaio, scatta una fotografia, indica linee guida e strategie. Il Segretario Santi spera che la politica raccolga la sfida, individuando un percorso concreto, fattibile e condiviso. Non solo culturale ma anche sul piano legislativo. Come fare per una maggior presenza delle donne nella vita politica? E' questa la domanda di fondo alla quale l'Aula cerca di dare una risposta, guardando quei luoghi del mondo dove il problema è stato affrontato in maniera vincente. Parte determinante la rivestono i partiti. C’è un circuito vizioso – dice Santi - che va trasformato in virtuoso. C'è anche un grande problema culturale, occorre abbattere gli stereotipi: consapevolezza che unisce donne e uomini di entrambi gli schieramenti. C'è anche chi, come Pasquale Valentini, chiede di superare l'idea che la parità sia equivalente all'autosufficienza. Si parte con il piede sbagliato – dice – con una Commissione tutta al femminile. Zeppa non è d'accordo e spera che la relazione non rimanga lettera morta. “Dobbiamo darci obiettivi e tempi” - afferma Marina Lazzarini - non servono enunciazioni di principio”. Ma come siamo arrivati alle quote rosa? Se lo chiede Mara Valentini, convinta che nessuna donna dovrebbe avere bisogno di questi mezzi. E' svilente per Silvia Cecchetti, altre consigliere come Marianna Bucci e Marica Montemaggi hanno invece cambiato idea. Torna il problema dei lavori nei partiti e in Aula, la necessità di un regolamento consiliare “che ottimizzi – dice Mariella Mularoni - i tempi della politica”. L'argomento porta inevitabilmente alla reggenza rosa, un traguardo di civiltà, che ha abbattuto un tabù istituzionale. Ma Vanessa D'Ambrosio, così come Mimma Zavoli, si commuove nel ricordare un semestre, che – dice - ha messo a dura prova la tenuta delle conquiste femminili di questi anni. Rileva la continua messa in discussione, le accuse e minacce, le risatine. Qui dentro – dice - le donne non hanno capito che l'attacco alla Reggenza era un attacco anche a loro. Una sconfitta per tutte. “Non è stato un attacco rivolto a voi in quanto donne – chiarisce Silvia Cecchetti – ma in relazione al vostro mandato. E invita le donne a non diventare vittime dei loro stessi stereotipi”. Per Iro Belluzzi essere donna non deve essere una scusante. Le donne combattono ancora per le donne perché non percepiscono l'uguale posto all'interno della società, afferma Mimma Zavoli. Una battaglia che va combattuta insieme, uomini e donne. La politica deve fare la sua parte. Franco Santi non lo nasconde: "sarà un percorso lungo e complesso". La maggioranza presenta un odg che viene sottoscritto dall'opposizione tranne la Dc che, a sua volta, propone un proprio odg. Non passa per tre voti. Approvato con 33 sì, invece, l'odg della maggioranza firmato anche da Psd, Ps e Rete, che impegna il Governo ad aprire un confronto con Enti, Servizi, istituzioni, Commissioni e Authority per costruire percorsi operativi che facciano riferimento alle strategie contenute nella relazione della Commissione pari opportunità. In particolare per promuovere la presenza femminile in ambiti decisionali, a partire da quelli di nomina consiliare. Si guarda a strategie e alla partecipazione attiva di San Marino ad iniziative internazionali di monitoraggio e comparazione sulle disparità di genere.
MF
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