E' un decreto che disciplina le norme sulla fornitura per la Pa e per gli Enti dello Stato, ma che esclude dal suo ambito di applicazione il settore delle concessioni di servizi pubblici. Questo, anticipa il Segretario agli interni, dovrà essere disciplinato all'interno del percorso di revisione dell'intera materia di appalti e contratti pubblici, in linea con le indicazioni fornite dagli organismi europei. I principi base sono ispirati alle raccomandazioni del Greco e vogliono garantire economicità, efficacia, tempestività e correttezza del procedimento, facendo attenzione a salvaguardare la partecipazione alle gare delle piccole e medie imprese. Due, sottolinea, le direttrici principali: l'introduzione della massima trasparenza e pubblicità dei procedimenti di appalto con la pubblicazione on line sul portale dei servizi della Pa di tutti gli atti e provvedimenti di gara; la centralizzazione in un'unica struttura della gestione degli appalti di fornitura dell'intero settore pubblico allagato. Un provvedimento importante, conferma il partito socialista, perchè colma una lacuna in un settore molto delicato. Negli appalti, ricorda Rossano Fabbri, si annida la formula più subdola di corruzione. A lasciare perlessi è però la formula del decreto che nasce da una delega del 2002. Chiede un codice degli appalti Civico 10 che contesta al governo di avere preferito un provvedimento apripista. Se funziona, sottolinea Mimma Zavoli, dovrà essere raccordato in un testo che verrà presentato dalla Segreterio al territorio. Di qui la scelta di presentare 18 emendamenti che riprendono la vecchia proposta fatta all'epoca dall'Esecutivo. Questioni di metodo più che di merito, replica il psd. Il decreto regola acquisti di beni e servizi della P.A. Quando affronteremo le norme sugli appalti per l’esecuzione di opere, sottolinea Vladimiro Selva, si potrà valutare una sorta di norma coordinata che permetta di avere un Testo Unico per l’acquisto di beni, servizi e opere e che regolamenti anche le modalità di concessione.Siamo contenti che si arrivi questo decreto a distanza di tanti anni, commenta Francesca Michelotti di Sinistra Unita che torna a chiedere perchè non si è fatto un Testo unico anche per gli appalti per le opere pubbliche e per la materia concessoria. E’ difficile disciplinare una materia che ha passaggi delicatissimi, dice, ritenendo centrale la formulazione del bando per improntare le basi di una procedura corretta. Il Greco chiedeva massima trasparenza e oggi agli appalti non viene data pubblicità, ricorda Stefano Canti del pdcs. Con questo provvedimento c’è l’obbligo di pubblicizzare qualsiasi tipo di appalto sul sito della P.A. Si crea un unica struttura per la gestione e si introduce il criterio dell'offerta più vantaggiosa. Rete presenta emendamenti ad ogni articolo. Chiediamo di eliminare tutte le discrezionalità mantenute, afferma Roberto Ciavatta e chiediamo, come da due anni a questa parte, corsie preferenziali a fornitori sammarinese piuttosto che forensi. Il Decreto è un passo avanti, commenta l'Upr che però, con Nicola Selva, registra una eccessiva burocrazia. Può mettere in difficoltà le nostre imprese, dice, già alle prese con la crisi e le novità della Smac.
I più letti della settimana:
{{title}}
Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy. Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy