Il Consiglio riprende dai decreti delegati. Poi la sfiducia a Mussoni
Francesco Mussoni passa indenne il dibattito sull'esito referendario e la maggioranza non guarda con preoccupazione alla serata che chiude i lavori dell'Aula. La sfiducia si vota per appello nominale e il muro eretto da Bene Comune a difesa del Segretario di Stato per la Sanità in Consiglio grande e generale non ha registrato crepe. Respinti i tre ordini del giorno presentati da tutta l’opposizione in cui si poneva la sfiducia al direttore sanitario dell’Iss, comitato amministratore di Fondiss, governo, maggioranza e titolare della Sanità. La maggioranza incassa invece il sostegno del partito socialista e dell'upr al suo ordine del giorno che dà mandato ai gruppi consiliari di istituire un tavolo di confronto preliminare sull'esame delle problematiche conseguenti all'esito referendario. Si astengono Rete, Civico 10 e Sinistra Unita. I lavori parlamentari però ripartono dai decreti delegati mentre arrivano, in prima lettura, le disposizioni sull'edilizia sovvenzionata e il progetto di legge sul volontariato, affiancato dai testi presentati da Upr e Civico 10. Sempre a firma Upr le modifiche allo statuto di Banca Centrale, mentre Rete presenta le integrazioni alla legge elettorale, Sinistra Unita il progetto per separare le attività bancarie da quelle speculative e Civico 10 le modifiche all'esercizio del diritto di petizione popolare.
Sonia Tura
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