Consiglio: è la giornata delle istanze
“La democrazia fa paura” attacca Matteo Zeppa mentre Federico Pedini Amati ricorda le promesse non mantenute del programma di Governo, dalla Reggenza di Garanzia allo statuto delle opposizioni. Teodoro Lonfernini accusa la maggioranza di rigettare il pdl per puro spirito di contraddizione. E avverte: “vi riguarderà presto perché sarete all'opposizione”. “ Nessun timore” – gli risponde Mimma Zavoli – “credo nell'alternanza”. “ Vi abbiamo dato la presidenza di due commissioni di garanzia e allargato il CCR” – ricorda Matteo Ciacci mentre Roberto Giorgetti critica quella che definisce “un'impostazione sbagliata”. Per valorizzare l'opposizione – dice – si parte dal ruolo non dai posti negli organismi.
Si apre quindi il comma sulle istanze d'arengo. Sono numerose e c'è il rischio che non basti all'Aula l'intera giornata per esaminarle tutte. Si parte con la bocciatura della richiesta, avanzata dal giovane movimento Motus Liberi, di istituire una nuova materia scolastica curricolare denominata “Educazione Civica” . Governo e maggioranza ricordano la sperimentazione della materia “etica, cultura e società” in alternativa all'ora di religione. L'opposizione chiede invece di accoglierla, ricordando che l'istanza chiede altro. La seduta notturna si chiude quindi con il no dell'Aula mentre questa mattina si apre con la posizione unanime a favore del riconoscimento della lingua dei segni italiana. L'istanza passa con l'invito ad interventi concreti e veloci, e il coinvolgimento delle strutture pubbliche. Esito positivo anche per percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa attraverso la fattoria sociale. “Necessita – spiega Franco Santi – di una struttura in una zona agibile”. C'è già un progetto in corso e un confronto in atto con soggetti privati per individuare la zona adatta. Denise Bronzetti chiede al Segretario di non dimenticare anche altre categorie bisognose d'aiuto, compreso chi è momentaneamente in difficoltà, “nessuno – dice - deve rimanere indietro”. Da Iro Belluzzi, Giancarlo Venturini ed Elena Tonnini l'invito alla massima attenzione, per permettere a più soggetti di cimentarsi in un settore così delicato, con progetti strutturati che trovino sostegno in una normativa. Alessandro Bevitori guarda anche all'impiego di disoccupati e in mobilità per riqualificare il verde pubblico. Sollecita quindi il Governo affinché l'istanza colmi questa necessità. Non passa, invece, la realizzazione di un Dipartimento delle Politiche Sociali.
Non passano, invece, il Dipartimento delle Politiche Sociali e un presidio infermieristico nella Scuola Media di Fonte dell’Ovo. Tornano all'attenzione anche temi bancari. La richiesta di sospendere la fusione tra “Cassa di Risparmio e “Banca di San Marino” è superata dagli eventi – fa notare il Segretario alle Finanze - ma offre spunti di riflessione su come affrontare la crisi, anche alla luce di una banca con conti correnti bloccati e di un rapporto filiali/cittadini pro capite – affermano dalla maggioranza - “più alto al mondo”. Ci sono anche altre criticità come il costo del denaro– fa notare Alessandro Mancini – acquistato tre volte tanto rispetto all'Eurozona. Insomma, urge il memorandum con Bankitalia. Nel frattempo c'è chi guarda alle fusioni come percorsi virtuosi. Per Roberto Giorgetti sono una “strategia lungimirante” anche se – puntualizzano Jader Tosi e Giuseppe Morganti- devono essere gli stessi istituti privati a decidere liberamente quali strade intraprendere. Un'istanza più che mai attuale – afferma l'opposizione. 13 i voti a favore. L'istanza è respinta. Superata anche la richiesta di sospendere le trattative di cessione dei crediti Delta. Ma il Governo – afferma Eva Guidi – è impegnato nella migliore azione di recupero degli npl e nella massima formazione e valorizzazione delle professionalità del sistema bancario e finanziario.
Il tema è sempre caldo e apre vecchie ferite. “L'istanza è superata nella tempistica – dice Teodoro Lonfernini – ma non lo è nei problemi che quella partita ha generato nel sistema”. Torna a puntare il dito contro un'operazione che ha fatto incassare a Carisp - dice - solo qualche decina di milioni di euro. Chi ha acquistato quei crediti ci ha invece guadagnato il doppio.
MF