Consiglio: si conclude con la bocciatura dell'OdG di RF il dibattito sulle scuole di Città
I lavori del Consiglio sono ripresi in mattinata; con la prosecuzione del dibattito sugli interventi di razionalizzazione delle sedi scolastiche proposti dall'Esecutivo, e sostenuti in modo piuttosto compatto dalla Maggioranza. Mentre le Opposizioni, in generale, hanno rifiutato la contrapposizione fra scuola elementare ed Istituto Musicale. Occorre “superare la logica del Castello”, ha dichiarato in avvio di seduta il Segretario Belluzzi, che ha sottolineato come la scuola di Murata sia “priva quasi del tutto di barriere architettoniche”. Già quest'anno – ha rimarcato - si sarebbe potuta fare una sola classe a Città; ma si è preferito non procedere in questo senso per garantire esigenze di distanziamento.
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A questo punto le repliche. Il dibattito è stato partecipato – ha osservato Nicola Renzi, RF - “ma non siamo riusciti ad entrare nel merito della visione della Maggioranza”. Il problema della denatalità non riguarda solo il Castello di Città, “non si capisce perché vogliate partire proprio da lì”. Il coinvolgimento della cittadinanza è stato fatto “a babbo morto”, ha tuonato Andrea Zafferani, che ha ricordato come siano state raccolte 1000 firme contro questa decisione. Denise Bronzetti, NPR, ha sottolineato come si sia seguito un approccio completamente diverso in questa legislatura, rispetto a quanto fatto nella precedente, focalizzando l'attenzione sui bambini. Iro Belluzzi ha notato tuttavia una certa “arrendevolezza” per quanto riguarda il tema della natalità; se si accetta questo approccio – ha aggiunto - “il Paese è destinato a chiudere”; suggerite allora maggiori aperture sulle residenze, ad esempio di giovani ricercatori dell'Università. Dure le critiche di Giuseppe Maria Morganti, Libera, secondo il quale si sta adottando con superficialità una “scelta scellerata”. I motivi addotti sono “economicistici o demografici. Non si presta ascolto alle soluzioni proposte dai tecnici”. “C'è solo lo scontro – ha aggiunto Marika Montemaggi -, impossibile lo scambio di visioni”. Ma Grazia Zafferani, RETE, ha ribadito come non si parli di “chiusura della scuola”, si vuole solo cambiare indirizzo; l'Istituto Musicale “avrà finalità di inclusione, partecipazione e creatività”. Mentre Matteo Zeppa ha ricordato come la Giunta di Castello abbia espresso parere contrario ad una istanza che contestava la scelta dell'Esecutivo. In parziale dissenso rispetto alla linea della Maggioranza la posizione di Maria Luisa Berti, NPR, che ha espresso perplessità circa l'ipotesi di un definitivo trasferimento della scuola elementare da Cà Caccio a Murata; “vorrei ci fosse un approfondimento a tutto campo”. Infine la controreplica del Segretario Belluzzi. “Mi sorprende che chi ha avuto responsabilità di Governo e che ha visto chiudere il Teatro Turismo, parli di superficialità”. Il nostro Castello di Città deve sviluppare un'identità, e questa è rappresentata dalla cultura. Una “luce”, allora, per il Castello, l'Istituto Musicale. “C'è una progettualità, un percorso”. “Mi sorprende si voglia chiedere ancora tempo, non c'è più tempo; è il momento delle scelte”.
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Terminata la lunga fase dibattimentale si è passati alla votazione dell'istanza d'arengo che chiedeva fosse rivista la decisione di “chiudere la Scuola di San Marino Città e di destinare l'edificio come sede dell'Istituto Musicale” e perché la sede di tale Istituto fosse invece “individuata presso l'attuale Scuola di Murata”. L'istanza è stata respinta: nessun favorevole, 31 contrari e 9 astenuti. Quindi la votazione dell'OdG di RF “per impegnare il Congresso di Stato a sospendere ogni decisione circa la cessazione dell’attività scolastica del plesso “La Sorgente” e ad attivare un adeguato e continuo confronto con tutte le parti per predisporre un piano decennale per la gestione dello sviluppo del sistema dell’istruzione”. Ordine del giorno “pleonastico – ad avviso del Segretario all'Istruzione -, perché si apre una stagione di confronto sulla scuola”. Alla fine l'OdG è stato respinto con 35 voti contrari e 10 favorevoli.
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Si è passati a questo punto al comma riguardante la ratifica di decreti-legge e decreti delegati. Fra quelli “scorporati” l'ultimo decreto anti-Covid e quello a sostegno delle famiglie e degli operatori economici in seguito all'emergenza sanitaria. Si è partiti da quello che apporta modifiche al Codice Ambientale, per una incentivazione alla corretta gestione dei rifiuti. “Con questo decreto abbiamo dato un importante segnale di cambiamento - ha dichiarato il Segretario Canti - andiamo a normare la possibilità di smaltire i sottoprodotti”. Oltre al danno ambientale si va ad introdurre la “minaccia ambientale”; fra le novità introdotte anche la possibilità di espropri di fabbricati, per sostenere la bonifica dei siti contaminati. Ricordata la vicenda della Beccari. “Questo intervento – ha dichiarato Gian Nicola Berti - creerà disagi a molte imprese, comporterà dei costi, ma si tratterà di un salto di qualità, fondamentale per un territorio piccolo come il nostro”, per il quale è centrale la qualità dell'ambiente. Oscar Mina, PDCS, ha sottolineato le innovazioni in termini di “sostenibilità ambientale”. Mirko Dolcini, DML, ha posto l'accento sull'articolo 22, che prevede il divieto di scarichi di acque reflue industriali in acque superficiali. E' un decreto sicuramente complesso, ha affermato Alessandro Mancini, che interviene in più ambiti. Il tema centrale è la tutela dell'ambiente, ma non si devono sottovalutare i problemi che si potrebbero generare se “corriamo troppo”. Ci sono degli interventi condivisibili, osserva Vladimiro Selva, Libera, ma “perdiamo un'occasione”; “ci aspettavamo ci fosse una visione complessiva più ampia”. Rossano Fabbri, MIS, sul tema dello smaltimento dei rifiuti si è intervenuti con grande tardività; quindi ben vengano questo tipo di interventi. Fra gli interventi anche quello del Segretario agli Interni, che è tornata sulla vicenda della ex Beccari srl: situazione critica che ha in un qualche modo “innescato” l'intervento normativo. Elena Tonnini parla di “scelta coraggiosa” mai fatta prima. Rimarcato anche il previsto inasprimento delle sanzioni penali, per chi si renda responsabile di disastri ambientali. “Economia e ambiente possono andare a braccetto”. “Come Stato dobbiamo dare un esempio virtuoso”, ha dichiarato Emanuele Santi, RETE, sottolineando l'importanza del decreto, che interviene anche sul problema dell'inquinamento acustico. Gerardo Giovagnoli, NPR, ha posto l'accento sull'introduzione del “Tavolo per lo sviluppo sostenibile”, per implementare gli obiettivi dell'agenda 2030 dell'ONU. Critiche, da Nicola Renzi, innanzitutto sul “metodo” seguito dall'Esecutivo; che in fase di stesura non avrebbe prestato la dovuta attenzione alle possibili difficoltà per le aziende. Secondo il consigliere di RF, poi, “il Governo in carica ha il dovere di prendere una decisione seria e definitiva sulla Cartiera”: “è ancora compatibile con i modelli di sviluppo che vuole il Paese?”. “Credo sia giunto il momento di porre degli obiettivi ambientali dedicati e concreti”, ha dichiarato dal canto suo Adele Tonnini, RETE.