Consiglio: si riparte dalle dimissioni di Gatti. Valentini eletto a maggioranza
Pasquale Valentini è da oggi Segretario di Stato per le Finanze. E’ stato eletto con 32 voti a favore e 21 contrari. I consiglieri presenti durante la votazione erano 55. Due non hanno votato. Subito dopo l’elezione Valentini ha giurato davanti alla Reggenza. E’ stato l’ultimo atto del percorso che ha portato alle dimissioni di Gabriele Gatti dal Governo. L’ex Segretario alle Finanze non ha preso la parola durante il dibattito sulla sua sostituzione. La Reggenza ha letto all’Aula la lettera con cui annunciava le sue dimissioni. Gatti parla di una scelta sofferta ma convinta. “Non avrei mai messo in pericolo - scrive - il futuro del Patto. Ho subito attacchi politici e personali di ogni sorta” prosegue. “Ho accettato in silenzio una gogna mediatica senza precedenti. Ho rinunciato sia alla difesa del mio ruolo, del lavoro fatto con il Governo e il Patto in questo anno e mezzo, ma sono convinto che il tempo sarà galantuomo, dimostrando la serietà del mio operato”. L’opposizione invita a spiegare con chiarezza le ragioni di questa scelta mentre il Patto sottolinea il grande senso di responsabilità dimostrato dalla Dc. “Il vero rinnovamento - aggiunge il capogruppo di Ap Roberto Giorgetti - deve essere quello del Paese e vasta parte della nostra popolazione ai sacrifici è poco abituata”. Sinistra Unita colloca la vicenda dentro un progetto preciso individuando in Gatti l’autore principale delle scelte politiche degli ultimi 20 anni, “quelle - sottolinea - che hanno portato San Marino alla crisi che lo attraversa”. “Sarebbe grave - aggiunge Giuseppe Morganti del Psd - se le dimissioni fossero frutto della vecchia politica, di una lotta intestina ai danni del Paese”. Per Giovanni Lonfernini dei DdC “la verifica ha lasciato dei segni sul percorso di questa maggioranza, sui suoi equilibri interni e sui pilastri sui quali poggiava. Ci si sarebbe aspettato qualcosa di più - aggiunge - del vecchio adagio che diceva “la gratitudine è il sentimento della vigilia”. Poi Lonfernini chiede al neo Segretario alle Finanze un riferimento tempestivo sullo stato dei conti pubblici “perché - conclude - il Paese è e continua a rimanere in emergenza”. Ieri sera la presentazione del pacchetto trasparenza. Ma il confronto più acceso si è registrato durante la presentazione del progetto di legge sui permessi di soggiorno e le residenze. L’opposizione ha contestato scelte e metodi. “La legge obiettivo - ha ricordato - contingentava le residenze mentre adesso non ci sono limiti. Inoltre - è l’accusa - la legge doveva essere consequenziale a quella sul censimento”. Viene ribaltato il metodo come già fatto con la legge sul commercio.
Sonia Tura
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