Consiglio: si riparte dal progetto di legge sulla maternità responsabile
L'argomento – come dicevamo - divide le coscienze, e quando si parla di coscienza le posizioni mutano, anche negli stessi partiti. Per la DC interviene solo Pasquale Valentini, da sempre in prima linea in difesa della vita. “Rimangono interrogativi aperti quando si pensa in maniera semplicistica di risolvere il problema eliminando uno dei soggetti in gioco, vale a dire il nascituro. Così – avverte – si apre la strada ad altre aberrazioni.” Valentini teme che ci sia poco spazio per il confronto se si dà per scontato che sia segno di civiltà prevedere l'aborto. “Ogni Paese tutela i più deboli e cosa c'è di più debole di un embrione fecondato? Chiede Iro Belluzzi, del Psd, che però ammette l'arretratezza del nostro codice penale mentre “il resto del mondo non ci permette di ignorare i diritti delle donne”. Sì quindi all'aborto, ma solo in determinate situazioni: se l'embrione ha problemi, se è a rischio la vita della mamma. Il Segretario alla Sanità ringrazia i promotori: a lungo questo tema è stato considerato tabù. Condivide l'approccio di tipo educativo, per affrontare in maniera consapevole e matura la gravidanza, la sessualità, le relazioni tra persone. Spera che in commissione si trovi una sintesi tra le diverse sensibilità. Non sarà facile.