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Consiglio: si riparte dal trust

18 gen 2012
San Marino - Consiglio: si riparte dal trust
San Marino - Consiglio: si riparte dal trust
La sessione del Consiglio Grande e Generale riprende con il confronto sui due progetti di legge correlati “per l’istituzione della Corte per il Trust ed i rapporti fiduciari”. Ieri sera l’aula ha preso in esame i progetti di legge in prima lettura: dalla tutela del patrimonio archivistico del Titano, alle disposizioni straordinarie sulla naturalizzazione, dalla mediazione familiare alle giunte di castello, dalla legge sui consorzi a quella di iniziativa popolare per l’adesione di San Marino all’Unione Europea. Il gruppo consiliare del Psrs è convinto che la scelta migliore sia quella di aprire un negoziato con Bruxelles, per vagliare costi e benefici su un'eventuale adesione da sottoporre a Referendum popolare. In questa fase di crisi, ha detto Paolo Crescentini, è pericoloso giocare a nascondino, improvvisare, oppure non scegliere, come sta facendo l'esecutivo. Per il Psd l’adesione all’Unione Europea è di importanza primaria. In un momento di trasformazione così profonda come quella che stiamo attraversando, ha sottolineato Claudio Felici, c'è bisogno che il nostro piccolo Paese sia inserito in un club di Paesi collaborativi, che abbia alleati, non che venga isolato. Non è il momento di dimostrare di poter fare tutto da soli, ma che sono veri i nostri propositi di cambiamento. E un percorso convinto verso l'Ue non può rappresentare altro che la valorizzazione della nostra volontà di cambiare e di evolvere. Ogni volta che tocchiamo questo argomento, replica il segretario di Stato per gli Affari Esteri, sento molta demagogia. Affrontiamo le cose senza terrorismo, ha detto Antonella Mularoni, i profeti di sventura fanno male a questo Paese. In questa legislatura è stato fatto un lavoro inedito, siamo ripartiti sulla composizione di accordi, abbiamo attivato il confronto con le autorità comunitarie. San Marino sta perseguendo concretamente un percorso di maggiore integrazione ma, ribadisce, è la stessa Ue che ci chiede di non andare verso l'adesione perché è in fase di consolidamento e l'ingresso di micro Stati può crearle delle difficoltà. Ci sono tante possibilità intermedie che consentono a San Marino di percorrere vie percorribili in tempi brevi. E noi, conclude, stiamo lavorando in questa direzione. Per Alessandro Rossi di Sinistra Unita il limite della nostra Repubblica è stato il suo arroccamento contro ogni adeguamento. Oggi il percorso di adesione è più difficile, ma come piccolo Stato potremmo ancora portare in Europa le nostre migliori caratteristiche, potremmo essere un punto di sperimentazione per un nuovo modello economico. Oggi, afferma, non vedo possibilità di mantenimento della nostra sovranità al di fuori di un contesto europeo integrato. Il Segretario agli esteri ha anche presentato il progetto di iniziativa popolare per modificare la legge sul referendum. Si prevede un diverso iter per il giudizio di ammissibilità, è stato ripristinato il giudizio del Collegio Garante all'atto del deposito del quesito e prima della raccolta firme. Altra modifica sostanziale è quella del quorum. Con questa proposta il referendum viene considerato validamente svolto qualunque sia il numero degli elettori che partecipano. Per Claudio Felici il superamento del quorum è davvero un passo in avanti che dà legittimità maggiore all'istituzione referendaria. Ci confronteremo in Aula, dice e proporremo emendamenti perché il progetto può essere accolto con alcuni accorgimenti. Si all’abolizione del quorum anche da Sinistra Unita. Per Alessandro Rossi bisogna riflettere sul meccanismo di rendere ammissibile o meno il quesito. Ci sono tante possibilità intermedie che consentono a San Marino di percorrere vie percorribili in tempi brevi. Anche per Andrea Zafferani di Alleanza Popolare il progetto contiene proposte e soluzioni che possono essere discusse. L’augurio, dice, è che funga da stimolo per arrivare a una proposta complessiva di riforma.

Sonia Tura

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