Alla fine gli ordini del giorno sono stati due e la votazione finale ha sorpreso molti. La maggioranza ottiene 32 si e 26 no e il Patto si ritrova con più voti di quelli che politicamente ha sulla carta. Sorte analoga per l’ordine del giorno di minoranza che incassa 26 voti a favore e 32 contrari. Il confronto sulla politica estera, che ha visto scontri duri non solo tra Patto e minoranza ma anche all’interno della coalizione di governo, trova una eco ridotta nei documenti finali. La maggioranza chiede al governo più cooperazione in particolare con le regioni circostanti, di arrivare alla firma dell’accordo contro le doppie imposizioni fiscali e di verificare gli ambiti di sviluppo economico nel contesto di una maggiore integrazione europea, anche attraverso la convocazione del Comitato di Cooperazione. L’opposizione esprime un giudizio negativo sull’azione prodotta fino ad oggi dalla Segreteria di Stato per gli Affari Esteri e auspica l’avvio tempestivo di una fase più stringente per normalizzare il rapporto con l’Italia, basata su un progetto sostenuto politicamente e condiviso socialmente, che possa consentire di voltare pagina e rilanciare su basi nuove l’economia reale della Repubblica. Nessuna sfiducia e una censura sfumata per Antonella Mularoni che, nella sua replica punta il dito contro gli Eps. Questo governo ha ridotto da 53 a 37 le finanziarie. Ed è qui, afferma, che sono cominciati i problemi con gli Europopolari, soprattutto quando la revoca ha riguardato due finanziarie in particolare. Menicucci interviene ricordano il ruolo determinante degli Eps nella nomina del direttore di Banca Centrale. Erano in corso manovre per far saltare la candidatura, ha detto, grazie a incontri romani organizzati da forze del Patto. Piuttosto, conclude, il futuro di questo Paese senza un accordo con Italia non può essere immaginato. L’opposizione attacca frontalmente il Segretario agli esteri. Qui mancano i risultati e in gioco non è il destino di Antonella Mularoni o di questo governo, ma del Paese. Prova a far da paciere il Segretario alle finanze. Sarebbe utilissimo, dice, che fuori di qui uscisse un giudizio unitario. Dire che siamo convinti della strada percorsa non vuol dire che siamo contenti dei risultati, soprattutto nel rapporto con l’Italia. Il capogruppo del psd da atto a Valentini di aver colto lo spirito delle osservazioni mosse dalla minoranza e chiede: sappiamo tutti che si andrà verso lo scambio autonomatico di informazioni. E’ di questo che si dovrebbe discutere. Perché non lo facciamo? Soddisfatta il Segretario agli esteri. La fiducia ottenuta dall’Aula, dice, mi rassicura e mi fa sentire più forte. Ma 32 voti a favore proprio non se li aspettava. Ratificati infine tutti i decreti, ad iniziare dalle misure chieste dall’Ocse. Al Clo, l’ufficio centrale di collegamento il compito di dare seguito alla collaborazione amministrativa e allo scambio di informazioni sulla base degli accordi siglati da San Marino. Il massacro che sta avvenendo in Libia trova eco in Aula. I lavori si sono chiusi con l’approvazione di un ordine del giorno unanime per ribadire il diritto di ogni popolo a decidere del proprio futuro. Nel video l'intervista al Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Antonella Mularoni.
Sonia Tura
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