Consiglio: Approvati superamento precariato e fabbisogno nel settore pubblico allargato

E' la giornata della legalità, ricorda la Reggenza, proprio nel giorno in cui si parla di Pa che sul principio della legalità deve improntare il proprio agire. L'Aula ratifica a maggioranza l'accordo per il superamento del precariato, le norme relative all'inquadramento del personale medico e il Primo fabbisogno. E' un fatto storico. “Sono quasi 23 anni - spiega Giancarlo Venturini - che non si discute un provvedimento complessivo”. “Oggi il Governo si presenta con numeri, ma dietro a quei numeri – ricorda Lorella Stefanelli - ci sono risorse umane preziosissime”.
Se qualcuno si aspettava un dibattito acceso rimane deluso, il clima è pacato. L'obiettivo è noto: riqualificare la pa alla luce della spending review. Il Segretario agli Interni ricorda la riduzione del personale di circa 500 unità con un risparmio di 10 milioni di euro. In futuro si aprirà la fase dei concorsi pubblici, “elemento essenziale – sottolinea Iro Belluzzi – così come il superamento del concetto di organico e contratti a tempo indeterminato per pari condizioni nel pubblico e nel privato”. Si parla anche di nuove retribuzioni. Francesco Mussoni non dimentica però i nodi politici ancora da sciogliere: dai costi all'efficienza, dagli orari di lavoro al fondo ammortizzatori sociali. “Nel pubblico allargato – dice - sarà chiaro come si entra ma non come si esce”. Da affrontare anche la questione dei licenziamenti. Temi impopolari, che richiederanno la massima condivisione. Per Massimo Cenci sono questi i veri nodi, assieme al rapporto fra entrate e uscite dello Stato. “Oggi nella Pa se lavori o no cambia poco – accusa Andrea Zafferani - conta solo l'anzianità, non esiste un meccanismo di valutazione che abbia conseguenze come nel settore privato”. “E' possibile licenziare, gli risponde Nicola Renzi, ma bisogna avere la capacità di portare avanti criteri di giudizio del merito”.
"Solo un’accurata mappatura dell’attività ed una rivisitazione dei processi - sottolinea Mimma Zavoli - consentirà di quantificare il valore economico delle inefficienze portando in evidenza duplicazioni di funzioni e necessità di implementazione." Indispensabile lavorare fin da subito sul personale. Dalle opposizioni c'è anche chi vede nella manovra l'ombra del clientelismo. Perché non si è fatto prima? Marco Podeschi ricorda settori che devono ancora essere normati come il dipartimento di polizia. “Sicurezza e ordine pubblico sono una priorità – dice – ma mancano linee di indirizzo precise”. Francesca Michelotti punta il dito contro l'assenza di confronto con l'opposizione. Il Governo – accusa - propone un modello vecchio e ingessato, in continuità col passato. E se c'è l'esigenza di contenere la spesa c'è anche quello, altrettanto importante di investire culturalmente. “Non possiamo perdere la sfida dell'efficienza, siamo piccoli e siamo pochi”, invita Milena Gasperoni. Giancarlo Venturini assicura: nel fabbisogno è prevista maggior professionalità. L'Aula torna poi ad occuparsi di un altro tema caro alla politica, di cui si è discusso spesso in questi anni: i rifiuti tornano in Consiglio sulle ali degli odg di Rete. Respinto quello che chiede l'approvazione entro il 30 giugno del piano sammarinese di gestione. Lonfernini spedisce al mittente i sospetti che non ci sia la volontà di Governo ed Azienda. Conferma l'impegno per l'adozione del nuovo sistema. Si procede, dice, tramite un nuovo cronoprogramma per la gestione del rifiuto. Nel 2017 – assicura – ci sarà il raggiungimento del 70%, saremo dentro ai parametri europei. Civico 10 storce il naso. La fiducia vacilla, è stata spostata ancora l'asticella – dice Santi. Si cerca poi invano condivisione sull'odg di Rete che chiede il porta a porta su tutto il territorio. Ma il movimento è inflessibile: il Governo – dice Elena Tonnini – vuole procedere in maniera progressiva. Noi vogliamo si attui subito in tutto il territorio. Si vota. L'odg di Rete non passa.

MF

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