Consiglio Straordinario: tengono banco Commissioni e sanità
La Reggenza insedia le quattro Commissioni Consiliari Permanenti i cui membri passano da 18 a 20 per riequilibrare il rapporto fra maggioranza ed opposizione dopo l'uscita di Rete. A seguire la presa d'atto da parte del Consiglio. Nessuna impasse sulla nuova composizione, anche se - per l'elezione dei Presidenti – sono necessarie tre votazioni, dato che l'ultima è a maggioranza semplice. Eletti Pasquale Valentini, Denise Bronzetti, Gaetano Troina e Oscar Mina. Quest'ultimo deve vedersela con Vladimiro Selva, proposto dall'opposizione, e dopo tre pareggi conquista il ruolo in quanto consigliere più anziano nella carica.
I vice sono Sandra Giardi, Nicola Renzi, Giovanni Maria Zonzini, Vladimiro Selva. L'Aula, che avrebbe dovuto riunirsi solo due ore, va avanti oltre le 22. Non basta però per esaurire il comma. Resta infatti da completare il gruppo nazionale presso l'Unione Interparlamentare, i cui membri passano da 15 a 18. Verrà fatto nella prossima seduta consiliare.
E' invece la sanità a dominare il comma comunicazioni. Gli occhi di Libera e Repubblica Futura sono puntati sul neo Segretario, che ha anticipato la volontà di mettere mano, tra le altre cose, alla Centrale Operativa Territoriale. Nato un anno fa per superare il problema delle lunghe attese, il Cot è stato spesso sotto battuta, tanto che Libera, per abolirlo, ha raccolto 4000 firme. Entrambi i partiti di minoranza sono quindi pronti a sostenere Mariella Mularoni se confermerà nei fatti questo obiettivo, “annunciato in conferenza stampa ma non in Consiglio” – rileva Andrea Zafferani, che si chiede se l'attuale management sarà in grado di portarlo avanti. Fa poi notare come la linea politica dell'attuale Segretario sia in forte discontinuità con il suo predecessore. “Nulla di nuovo sotto il sole” - commenta in risposta Roberto Ciavatta. L'ex ministro alla Sanità ricorda che era stato già dichiarato dal Comitato Esecutivo che il Cot – la cui genesi era dettata dall'emergenza – sarebbe diventato un ufficio all'interno del quale seguire, ad esempio, la telemedicina.
Sulla volontà di ridurre le liste d'attesa, “glielo auguro”, continua Ciavatta, che si toglie qualche sassolino: “Un anno fa era stato assegnato ai Direttori Ospedaliero e Sanitario Ivonne Zoffoli e Sergio Rabini il compito di definire strategie a questo scopo, ma - attacca - non hanno fatto nulla. Mularoni chieda spiegazioni a loro”.
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