Consiglio tra bilancio, rilancio economico e piazza finanziaria
Attenzione e ascolto. E' l'impegno con cui il Segretario alle finanze replica al fiume di interventi sul bilancio ascoltati in questi giorni. Stoppo subito, dice Felici, i giochini al distinguo. Le cose che proporremo sono concordate e discusse anche con qualche tensione all'interno della maggioranza, come sempre capita in queste occasioni. I dati veri, sottolineati da tutta l'opposizione, erano veri anche prima, dice. Il Segretario alle finanze difende soprattutto l'onestà del percorso adottato. Non abbiamo detto che avremmo fatto tutto subito, ricorda. Potevamo fare una legge programmatica ridondante, traducendo il programma di governo. Invece abbiamo accolto l' impostazione del tavolo di confronto per scrivere insieme, per quanto è possibile, i provvedimenti organici. L'approccio sarà di misurarsi nel merito senza quadrature del cerchio politico. Così Felici chiede alla minoranza di intervenire su questa impostazione rimandando gli interventi programmatici al secondo passaggio. I provvedimenti una tantum, sottolinea, sono la condizione di partenza per avviare un percorso così complesso. Abbiamo gli elementi e le condizioni per camminare dice Felici rivolgendosi all'opposizione ma anche alle forze sociali perchè al tavolo di confronto c'è bisogno del contributo di tutto il Paese. Tra gli ultimi a prendere la parola Matteo Zeppa di Rete. Ho l'impressione dice “ci siamo svegliati a babbo morto”. Ognuno cerca la colpa e non la cura. Il capogruppo dell'Upr auspica un confronto reale tra posizioni forti e chiede all'opposizione di non sfilacciarsi in divisioni. Collaborazione quindi ma no, anticipa Giovanni Lonfernini, alla richiesta di voti. Per Alessandro Rossi di Sinistra Unita dalla crisi si esce se il Consiglio torna ad essere il reale centro di potere. E' passato sotto traccia, dice, il fatto che nel convegno Abs è parlato chiaramente di piazza finanziaria. Non ho sentito levate di scudi, sottolinea, contro il fatto che il vescovo l' ha sostenuta. Piccola apertura di credito al Segretario di Stato per le finanze da parte del presidente socialista Paride Andreoli. Per serietà, dice, Felici non poteva che mettere sul tavolo la verità dei conti pubblici. Tutti lo sapevano ma nessuno ne parlava anzi, accusa, il Patto sosteneva che non c'erano problemi di bilancio e di liquidità. Per il segretario del psd non ci si può aspettare che una sola legge definisca il futuro della Repubblica. Con la spending review, assicura, andremo a modificare aree intoccabili consolidate negli anni. Dal capogruppo della dc arriva un duro attacco alle opposizioni che, dice, rinnegano le scelte adottate all'unanimità con l'allegato zeta sul percorso per fare uscire il Paese dalle difficoltà. La riforma fiscale, sottolinea, è l' unica strada per uscire da questo sistema di imposte. Ma, polemizza, parte dell'opposizione dice no a tutto e si all'Iva, dimenticando che per un'addizionale di mille euro hanno chiuso 338 aziende che avevano zero dipendenti.
Sonia Tura
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