Il Consiglio vara la legge sulle fondazioni
“Siccome nelle Fondazioni abbiamo avuto delle storture le colpiamo tutte”: questa per il capogruppo di Rete, la ratio del provvedimento. Il Comitato di controllo che decide vita morte e miracoli di queste Fondazioni è un comitato politico che non si è volutamente rendere tecnico, accusa Roberto Ciavatta, ipotizzando a breve una revisione della legge. Con questo provvedimento, condivide Franco Santi di Civico 10, introduciamo una sovrastruttura discrezionale, di tipo politico. Una ulteriore contraddizione in termini tra quello che si dice e quello che si fa.
Una legge positiva, commenta Enrico Carattoni del Psd. Ad oggi la regolamentazione delle fondazioni era affidata ad un paio di articoli in leggi su materie diverse. Questa, sottolinea, recepisce una serie di normative richieste fuori e dentro San Marino”. Mettiamo un freno alle distorsioni del passato, aggiunge Alessandro Cardelli del pdcs, e permettiamo al nostro Paese di fare importanti passi in avanti. Il Consiglio approva, questa volta a tempo di record, le disposizioni in materia di procedura e diritto civile e di procedura amministrativa. La legge è frutto della della collaborazione tra la Segreteria di Stato alla Giustizia, il Magistrato dirigente e gli organismi del Tribunale, l’Ordine degli Avvocati e dei Notai, gli uffici pubblici e le forze politiche con il supporto del gruppo tecnico di lavoro per la riforma della procedura civile. Il partito socialista anticipa il proprio voto favorevole e il provvedimento raccoglie 30 voti a favore, 6 contrari e 8 astenuti. Approvate anche le disposizioni in materia di cose ritrovate che l'Aula licenzia con 21 si, 3 no e 9 astenuti. La legge nasce da una istanza d'arengo, colma una lacuna legislativa anche determinando il premio dovuto al ritrovatore, cui spetta un ventesimo del valore della cosa ritrovata, e attribuisce alla polizia civile il compito di gestire e conservare questi oggetti.
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