Consiglio: al voto le regole della stampa
Civico 10, Partito Socialista, Rete, Sinistra Unita, Unione per la Repubblica hanno presentato ai 39 articoli del progetto di legge decine di emendamenti contestando l'istituizione di quello che considerano un presidio "politico" del settore dell'informazione ben 2 organismi, nei quali fra l'altro c'è commistione di ruoli fra giornalisti ed editori. La scelta "alternativa" all'istituzione di un ordine professionale, affidando tutti i compiti di un ordine professionale vero e proprio alla Consulta per l'Informazione e all'Autorità Garante per l'Informazione, che ha anche compiti sanzionatori verso i giornalisti, non ha trovato il consenso dei gruppi consiliari di opposizione. Questo aspetto, rimarca, è un'ingerenza diretta nell'autonomia dei professionisti dell’informazione poiché il Presidente dell'Autorità Garante per l'informazione sarà nominato dal Consiglio Grande e Generale su proposta del Segretario di Stato per l'Informazione. La maggioranza di Governo di turno indica solo 2 membri su 5, ma con quello di opposizione diventano prevalenti quelli di nomina politica in un organismo deputato a comminare sanzioni ai professionisti dell'informazione. E, polemizza la minoranza, si sono scordate le definizioni di alcuni principi chiave, il diritto di critica, satira, oblio, demandando parte di questi al codice deontologico.