Consulenza a Gozi, in Consiglio l'invito di Renzi a fare squadra in difesa dell'onorabilità del paese
Per Valentini la Consulenza ha origini politiche. Opposizione accusa gli Esteri di guardare con un occhio a Bruxelles e con l'altro alla Russia. Podeschi: “Trattare con la Ue non deve impedire ad uno Stato sovrano di relazionarsi con altri paesi"
Nel suo primo saluto all’Aula, la Reggenza invita ad un confronto civile e rispettoso. L’ennesimo richiamo – da inizio legislatura - nell'interesse del bene comune. Ma la notizia del giorno, che probabilmente la forze politiche si sono interrogate su come affrontare in Aula, è l’indagine del tribunale sulla consulenza di Sandro Gozi. In apertura di lavori la maggioranza sceglie il silenzio.
Sulla vicenda parla, invece, l'opposizione. Una consulenza che secondo Pasquale Valentini ha origini politiche, non nasce in BCSM. “Sarebbe – dice - un abominio”. Si sente chiamato in causa. All’inizio del negoziato – spiega - mi sono battuto affinché non ci fossero politici sammarinesi ed esterni. Adesso ad Italia ed Europa non interessa la nostra Banca Centrale ma vedere come San Marno si è mosso in questa vicenda”. Si dice che l’indagine sia scaturita sulla base di un esposto anonimo. Se fosse vero – dice Marco Gatti - sarebbe abuso d’ufficio. Siamo tutti a rischio”. Richiama la politica a ragionare su come fare tornare il tribunale ad un’autorevolezza che non ha più. “Lo dice la gente”. “Davvero volete farci credere - dice Federico Pedini Amati - che il Governo fosse all’oscuro della consulenza data dal Consiglio Direttivo di Bcsm a Sandro Gozi, più caro amico di Celli e il cui rapporto fu sostenuto anche da Renzi?” Consulenza su cui Dim – ricorda – fece a suo tempo un’interpellanza.
Sulla stampa italiana c’è chi fa emergere retroscena legati all'accordo di associazione con l’Unione Europea. Nel mirino entra quindi la politica estera “su cui nulla ci è dato sapere – attacca Denise Bronzetti – e che espone San Marino a rischi enormi”. Torna nel dibattito la visita del ministro russo Lavrov, mentre erano in corso incontri con membri della Commissione Europea che chiedevano il senso di quella visita. “Nelle difficoltà economica – avverte la Bronzetti - è molto facile vendersi al primo offerente. Dichiarateci lo stato reale delle finanze, del supporto che state cercando e cosa ci viene chiesto in cambio”. All’accusa di una politica estera strabica che con un occhio guarda a Bruxelles e con l’altro alla Russia, risponde per primo Marco Podeschi. Ineluttabile – dice - l’accordo di associazione, ma non significa che uno Stato sovrano debba cessare le relazioni con gli altri paesi. Ricorda, a tal proposito, rapporti decennali con la Cina e posizioni coraggiose del passato, quando San Marino dialogò con Cuba. Risponde poi alle critiche lo stesso Renzi ribadendo i tre obiettivi della politica estera: accordo di associazione, rapporti con l’Italia e con paesi come Russia, Cina, Stati Uniti, che stanno giocando un ruolo fondamentale nello scacchiere mondiale. Poi, sulla consulenza a Sandro Gozi, precisa che è stata Banca Centrale a darla. Spiega che fu fatta una proposta di collaborazione diretta con il Governo, mai concretizzatasi. Non spetta all’Esecutivo – aggiunge - esprimere valutazioni sull’opportunità o meno di questa consulenza soggetta ad indagine, conferma però grande stima verso Gozi e invita la politica a fare squadra in difesa dell'onorabilità del paese.
Dall’opposizione, però, c’è chi torna sulla questione targhe. Il primo a sollevare la questione ad ottobre del 2018 fu Pedini Amati. Il Consigliere di Mdsi lo ricorda a Renzi mentre Sandra Giardi parla di fallimento nei rapporti diplomatici con l’Italia. “Non è possible che attraverso canali istituzionali non riusciate a fare capire che oltre a creare danni al paese si mettono a rischio i posti di lavoro dei frontalieri”, e chiede alla Segreteria di risarcire i danni di questa inefficienza. Riguardo al Fondo Monetario, Eva Guidi riferisce sulla missione agli Spring Meetings, occasione che ha visto la delegazione sammarinese incontrare vari esperti del Fondo. Con il team dell’articolo 4 – precisa – c’è stato l'aggiornamento su temi come sostenibilità del bilancio pubblico, riforme e criticità del sistema bancario e finanziario. Sul report che descrive la fragilità del sistema, il Segretario precisa che ogni banca va valutata a sé, al di là delle considerazioni generali.