In Consulta il confronto sulla legge elettorale
Sul palco tutti i partiti espongono la propria ricetta: tutti ribadiscono la necessità di un sistema proporzionale; non manca chi risparmia critiche ai ritardi della maggioranza nell’affrontare la riforma del voto, chi critiche dal lato tecnico al meccanismo del doppio turno. Ma quello che più interessa alla paltea dei sammarinesi residenti fuori territorio, è chiaramente, la posizione sul voto estero. Massima apertura dai rappresentanti politici a discutere possibili soluzioni, con AP – (quella esposta dal coordinatore Giorgetti resta la posizione più scomoda per i cittadini esteri” - che torna a proporre l’istutuzione di due collegi, uno locale per i soli residenti e uno nazionale per tutti, interni ed esteri, andando così a riequilibrare la determinazione dei seggi. Ma i rappresentanti delle comunità si aspettano di più. Gloriana Casadei di Detroit, torna a ribadire che nessuno può stabilire chi abbia maggiore o minore consapevolezza nel voto e diviene anche provocatoria quando chiede alla Consulta di chiudere immediatamente i lavori fino a che non arrivino risposte definitive da politica e istituzioni. Duro il presidente della Comunità di Roma Fattori che ribadisce come un diritto dei sammarinesi non residenti di incidere sulla politica e sulle scelte del paese.