Consultazioni: c'è fiducia nel PDCS, al partito il mandato esplorativo
I cittadini sono disorientati come gli esponenti di SpL, i primi ad incontrare i Capi di Stato. “Solo un governo politico forte può risolvere i problemi di San Marino” e rilanciano un nuovo tentativo di coalizione. Se non ci sono le basi bisogna ridare la parola agli elettori.
La soluzione elezioni, rappresenta l’extrema ratio per i rappresentanti di Alleanza Nazionale. Hanno chiesto ai Capi di Stato, come farà tutta l’opposizione, di affidare il mandato esplorativo, per la formazione del nuovo Governo, alla Democrazia Cristiana, visto l’insuccesso del Partito dei Socialisti e Democratici. “Vanno fatte verifiche serie – per AN – e in base a queste si vedrà se formare un Governo o tornare al voto”.
I Popolari confermano: affidare il mandato alla DC, fare le verifiche necessarie e poi decidere il da farsi. Non mettono pregiudiziali ad alcuna ipotesi.
Elezioni subito per Noi Sammarinesi, ma nel frattempo Governo a termine per affrontare le emergenze e prepararsi al voto. “Il nostro primo pensiero è per i cittadini e per il Paese”.
Contenti per la morte prematura dell’Esecutivo i Nuovi Socialisti: “Avrebbe solo allungato l’agonia del Paese”. Anche loro favorevoli al mandato alla DC. Si riparte dal governo di larghe intese, anche se avrebbe avuto più senso un mese fa. Ma quanto accaduto pesa molto e sposta gli equilibri politici.
Sinistra Unita si presenta con una lettera ai Capi di Stato, di cui non rivela il contenuto; chiede di andare al voto senza indugi, facile supporre che contenga le dimissioni dei 5 consiglieri. Valutato il linciaggio subìto da questo tentativo di dare vita a un Governo - per SU segno della scarsa credibilità della classe politica - è prioritario andare alle elezioni e invita le altre forze politiche a dimettersi.
Alleanza Popolare è decisa: le elezioni restano la priorità, ma in mancanza delle condizioni, sono disposti a prendere in esame altre ipotesi, che non contemplano governi dai numeri risicati. Su questo AP è risoluta. L’importante per tutti è fare presto, e questo significa decidere a chi affidare il mandato esplorativo.
La Democrazia Cristiana, attende l’incarico ufficiale, e i volti soddisfatti all’uscita fanno presagire che sia questione di poco. Riconoscono alla Reggenza il comportamento lineare, e sentono la responsabilità di trovare una via d’uscita. “Ripartiamo dal riconoscimento del lavoro svolto in questi mesi, dall’aggregazione”. Cosa che fa presagire la strada di un Governo di unità nazionale o addirittura istituzionale, cioè con la rappresentanza di tutte le forze politiche. Sicuramente più difficile in questa fase, ma è la sola risposta autorevole che il Paese attende, con l’obiettivo delle elezioni.
Volti meno distesi nel PSD. Il suo è il colloquio più lungo. Ma non può fare altro che prendere atto della decisione della Reggenza di seguire la prassi. Risposta negativa all’ipotesi di un Governo istituzionale di responsabilità, quindi a un dialogo con la DC. Se non è andato in porto, proprio su richiesta del PSD, non ritiene sia perseguibile. Socialisti e Democratici ribadiscono la necessità di un Governo politico, dal momento che questo fino a lunedì mattina era possibile, ma solo la irresponsabilità di due suoi consiglieri lo ha fatto saltare.