Una lunga giornata quella dei Capi di Stato che hanno incontrato le delegazioni delle 9 liste politiche, le forze cioè che hanno ottenuto la legittimazione del corpo elettorale. Non sono stati convocati infatti i nuovi gruppi consigliari recentemente costituiti. Questa la cronaca della giornata. Il primo colloquio è stato quello con i Sammarinesi per la Libertà. Un incontro nei quale si è discusso della crisi degli sviluppi politici e dei problemi che il paese si trova di fronte. La delegazione del gruppo rappresentato in Consiglio da Monica Bollini ha espresso ai Capi di Stato la propria preoccupazione per una eventuale situazione di stallo e l’auspicio di una soluzione in tempi brevi. Lo stesso ha fatto, poco dopo, la delegazione di Alleanza Nazionale spingendosi a qualche riflessione sull’affidamento del mandato esplorativo. La decisione – hanno spiegato – spetterà alla Reggenza, la prassi prevede sia assegnato al gruppo di maggioranza relativa, ma oggi – hanno affermato – se ci si riferisce ai risultati elettorali di giugno, diventa difficile stabilire chi lo rappresenta, se il PSD o la Democrazia Cristiana. Concentrato sui problemi aperti il colloquio dei Popolari con i Capitani Reggenti, sulla necessità di dare risposte concrete e celeri al paese che – hanno dichiarato i Popolari – non può aspettare ancora. Il gruppo rappresentato da Romeo Morri non esclude, come soluzione possibile alla crisi, anche il ritorno alle urne con elezioni anticipate. Una soluzione che non dispiacerebbe alla Lista Civica Noi Sammarinesi che alla Reggenza ha esposto le priorità che il paese ha di fronte e data la disponibilità ad un confronto senza preclusioni per raggiungere i risultati necessari. Siamo nella coalizione del gruppo di coordinamento – hanno spiegato – e non entreremo mai in una alleanza che parta da questo governo e si allarghi ad altri soggetti politici. Per i Nuovi Socialisti si deve partire dalle cose da fare, dai contenuti e questo hanno dichiarato alla Reggenza, si deve dare al paese un governo stabile e compatto, capace di traghettare verso il bipolarismo e non un governicchio che tiri a chiudere una legislatura senza prospettive di largo respiro. Sinistra Unita ha ripercorso le ragioni della crisi e sostenuto che la strada più lineare sarebbe quella delle elezioni ma il senso di responsabilità vuole che si cerchi una soluzione dando al paese un governo stabile e capace di proseguire nell’azione intrapresa, poi – ha aggiunto – si vada alle elezioni nella speranza che consegnino al Paese una nuova Repubblica. Alleanza Popolare ha messo in evidenza la complessità della fase politica, difficile – ha detto – uscirne in tempi brevi. L’opzione elezioni appare la più scontata ma non intendiamo porre – hanno detto alla Reggenza – alcun diktat. La delegazione del Partito Democratico Cristiano ha espresso alla Reggenza due preoccupazioni: la prima che si mettano al centro di questa crisi i bisogni della crisi, la seconda che questa maggioranza non sia in grado di dare una soluzione, è – ha ribadito – una alleanza improponibile. A chiudere il giro di consultazioni il Partito dei Socialisti e dei Democratici che ha fatto sapere alla Reggenza che le condizioni sembrano esserci per una soluzione in tempi brevi. Questo – ha dichiarato la delegazione – è emerso anche nel dibattito di lunedì, dove la coalizione di centro sinistra sembra aver allargato i suoi confini. La crisi – hanno ribadito gli esponenti del PSD – è stata solo numerica e non politica, le tre forze della coalizione rilanciano con decisione la collaborazione. Al termine della giornata la decisione della Reggenza per l’affidamento del mandato esplorativo.
Riproduzione riservata ©