Conto alla rovescia per la legge elettorale: maggioranza ottimista
“A decidere sarà il parlamento ma in ogni caso – riferisce il Presidente del Psd, Giuseppe Morganti – non ci saranno ripercussioni sugli equilibri di maggioranza. Se invece non passa la riforma nella sua interezza – aggiunge Morganti – si va a casa”.
Il testo che esaminerà il parlamento prevederà certamente il doppio turno a cui si ricorrerà nel caso in cui nessuna delle coalizioni conquisti al primo turno la maggioranza dei voti.
Per garantire stabilità e governabilità ci sarà anche il premio di maggioranza. Chi vince avrà almeno 35 dei 60 seggi parlamentari.
La regola per lo sbarramento, prevederà che la soglia di ingresso in Consiglio aumenti percentualmente in proporzione al numero delle liste candidate, fino ad un massimo del 3,5%. Se questa norma fosse già stata in vigore nelle ultime elezioni, Sammarinesi per la libertà, Ans, Popolari e Noi sammarinesi non sarebbero entrati in parlamento.
La riforma prevede il ripristino dei seggi esteri e la par condicio nell’esercizio della propaganda politica nelle comunità estere. Chi dichiarerà di fronte al giudice di aver votato per qualcuno in cambio di qualcosa, non rischierà a sua volta di essere sanzionato penalmente.
La maggioranza sembra favorevole all’accoglimento dell’emendamento dei Democratici di centro sull’incompatibilità del mandato consigliare con la presidenza di associazioni di categoria.
Sul resto, e cioè gli apparentamenti pre-elettorali e il ritorno alle urne in caso di caduta del governo, in termini di principio c’è condivisione anche da gran parte dell’opposizione.
La riforma, se approvata, entrerà in vigore 15 giorni dopo la legale pubblicazione.