Conto Mazzini: convergenze in casa Dc sulla proposta di Marco Gatti affinché il partito si costituisca parte civile nel processo
Sostenitore sin dalla prima ora della necessità di una forte riflessione interna al partito, Teodoro Lonfernini sposa la linea indicata dal segretario. “Mi fa piacere – commenta – che Marco Gatti abbia le stesse intenzioni che in questi anni ci hanno portato a promuovere un rinnovamento all'interno della Dc. Se il segretario è certo che le indagini interne siano state compiute in maniera approfondita, massima fiducia. Ma questo non significa – aggiunge il segretario di Stato - che una azione concreta di verifica ulteriore possa essere ripresa anche alla luce delle carte giudiziarie, perché è bene stare sul sicuro. Se siamo davvero convinti, e lo siamo, del percorso di trasparenza avviato, non abbiamo nulla da temere”. Parole gradite da Marco Gatti al quale preme tuttavia porre l'accento sulle verifiche già compiute in Via delle Scalette e che - a suo dire - non hanno portato ad alcun risultato. Il segretario democristiano traccia innanzitutto una netta linea di demarcazione tra un “prima” e un “dopo”: ricorda che i fatti contestati riguardano anni in cui vigevano leggi differenti, “per questo – dice – dentro il partito non vi sono documenti che comprovano quanto sostengono gli imputati nell'inchiesta. I conti intestati al Pdcs partono da giugno 2006 – aggiunge - e da allora in poi non è stata rinvenuta alcuna anomalia; per quanto riguarda il pregresso – fa poi notare - non possiamo fare accertamenti bancari e accedere a conti intestati ai vertici di partito che si sono succeduti negli anni, prerogativa, questa, della magistratura. Laddove è stato possibile verificare – assicura – non sono emerse gestioni occulte, né libretti al portatore, né soldi al di fuori di quelli regolarmente contabilizzati”. La riunione della direzione Dc, che si terrà a breve, servirà secondo Gatti a mettere sul tavolo tutte le idee per tutelare il partito. “Costituirsi parte civile – conclude - darà alla Dc la possibilità di acquisire ulteriori elementi che, nel caso, ci consentiranno di agire in danno”.
Silvia Pelliccioni
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