Conto Mazzini, Pdcs: “Conferma e chiude un brutto periodo della storia politica del Paese"

Conto Mazzini, Pdcs: “Conferma e chiude un brutto periodo della storia politica del Paese".

Il Pdcs interviene sulla sentenza d'appello del “Conto Mazzini", ricorda l'iter del procedimento e l'operato del tribunale, dall'approvazione della legge sull'autoriciclaggio del 2013: “Arresti clamorosi in via cautelare – ricorda - avvio burrascoso della fase inquirente, dimissioni di membri del Consiglio Grande e Generale” con uno cambiamento del quadro politico, fino alla sentenza di primo grado del giudice Felici del 2017, che prevedeva pene per quasi tutti i soggetti coinvolti”. Sentenza appellata – dice la Dc – e affidata nel 2018 al giudice d'appello Caprioli che, nel frattempo anche ricusato, l'ha poi portata a compimento. Ricorda ancora le sentenze del Collegio Garante intercorse – sul possesso ingiustificato di valori e in tema di riciclaggio - che hanno avuto effetto determinante sull'esito del Mazzini. “Passi temporali che – dice la DC – smontano ogni ipotesi di un 'disegno preordinato”' per inficiare il procedimento, rifiutando ogni illazione in merito. Non manca un giudizio sul piano politico: esprime “perplessità per la contraddizione fra le mosse iniziale del processo e le risultanze” e torna a prendere distanze da un “certo modo di intendere l'esercizio politico”, richiamando il percorso di rinnovamento “da tempo intrapreso dal partito” e indica nel superamento della logica conflittuale la condizione perché il cambiamento possa avanzare realmente.

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