Le prime reazioni politiche arrivano da Noi Sammarinesi: chi è coinvolto deve dare spiegazioni. Il connubio politica affari ha contribuito a creare enormi danni al nostro Paese e a far perdere di credibilità l'intera classe politica, per cui il Movimento auspica che si possa al più presto avere un quadro completo della “triste” vicenda di cui forse finora non tutti percepivano la reale portata. Sulla vicenda interviene il Movimento Rete, che in una nota mette in evidenza come le movimentazioni sul Conto Mazzini risalgano al 2004, quando alcuni dei politici nominati, non indagati, come precisa, facevano ancora parte della Democrazia Cristiana, da cui sarebbero usciti tre anni dopo. Rete ricorda le recenti contestazioni al segretario della DC, Marco Gatti, e si chiede perché i nomi del Conto Mazzini compaiano proprio ora, come in un gioco di equilibri politici. Invita i partiti a prendere le distanze da questi fatti e a pretendere chiarezza dai loro rappresentanti. Alla Magistratura chiede di indagare sulle persone, le società o i patrimoni delle persone citate. A definire inquietante la sequenza temporale è la coalizione Cittadinanza Attiva, che ritiene la Repubblica sia al centro di una vera e propria guerra per bande. Anche in questo caso si mettono in relazione le due vicende evidenziando il coacervo di interessi illegittimi e di ricatti incrociati che segnano il mondo politico sammarinese. Rivolge un appello al tribunale, per procedere rapidamente alla verifica dei fatti e chiede un riferimento nelle sedi istituzionali, riservandosi di intraprendere azioni a sostegno della cittadinanza e della politica onesta.
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